Il sistema bibliotecario italiano è in crescita, con oltre 8000 biblioteche e numerosi servizi. Tre le regioni più virtuose. A dirlo i dati Istat dell’ultimo report
Secondo il documento Istat Le biblioteche di pubblica lettura in Italia nel 2022, il panorama delle biblioteche nel nostro paese ha mostrato segni di crescita e innovazione. Con un totale di 8.131 biblioteche, di cui il 77% classificate come pubbliche, il sistema bibliotecario nazionale si conferma un pilastro fondamentale della cultura e dell’istruzione nel paese. La gestione delle strutture è prevalentemente affidata agli enti locali, con il 92% delle biblioteche sotto la loro supervisione.
La distribuzione geografica
Il documento Istat evidenzia una netta predominanza nel Nord Italia, dove si trova il 60,2% delle strutture. Un dato significativo, poiché riflette le disparità regionali nell’accesso ai servizi culturali. Tuttavia, è importante notare che il 66,3% dei comuni italiani ha almeno una biblioteca, garantendo così un accesso diffuso alla cultura per la maggior parte della popolazione. In particolare, le regioni con il numero più elevato di biblioteche sono Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte.
Aumenta il patrimonio complessivo
Nel corso dell’anno, le biblioteche hanno registrato 4,9 milioni di iscritti, con oltre 30 milioni di prestiti effettuati. Sono numeri che dimostrano un forte interesse da parte dei cittadini per la lettura e l’uso delle risorse bibliotecarie.
Il patrimonio complessivo delle biblioteche ammonta a 166 milioni di unità, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente, segno di un continuo investimento nella raccolta di libri e materiali informativi. In media, ogni biblioteca dispone di oltre 27.000 documenti, con alcune regioni come Emilia-Romagna, Lazio, Sicilia, Toscana e Umbria che vantano un numero medio di volumi per biblioteca compreso tra 37.000 e 55.000.
Verso un futuro digitale
Un aspetto cruciale del panorama bibliotecario attuale è l’impegno verso la digitalizzazione. Nel 2022, il 27,1% delle biblioteche ha avviato processi di digitalizzazione, un passo fondamentale per rendere le risorse più accessibili e fruibili, soprattutto in un’epoca in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale nella vita quotidiana. Le biblioteche stanno quindi cercando di colmare il digital divide ( il “divario digitale”) e di sviluppare strategie per la digitalizzazione del patrimonio culturale. Inoltre, il 87,6% delle biblioteche ha incrementato il proprio patrimonio con nuovi acquisti, aggiungendo circa 1.800 volumi in più per struttura.
Non solo libri
Le biblioteche non si limitano a fornire libri e materiali, ma offrono anche una vasta gamma di attività culturali. Conferenze, mostre, rappresentazioni teatrali e proiezioni di film sono solo alcune delle iniziative organizzate per coinvolgere la comunità e promuovere la cultura. Oltre la metà delle biblioteche di pubblica lettura, infatti, organizza visite guidate per far conoscere le proprie strutture e ampliare la propria utenza. Per misurare l’efficacia delle strutture sono state considerate le attività di promozione della lettura, i laboratori per bambini, l’assistenza ai cittadini nella scrittura di curriculum e supporto nella compilazione di moduli.
Un passo avanti verso l’inclusione
Il documento Istat, inoltre, evidenzia un impegno significativo delle biblioteche italiane nell’inclusione delle persone con disabilità. L’accessibilità fisica è garantita nel 78% delle strutture tramite adattamenti architettonici (rampe, bagni attrezzati, segnaletica adeguata). Oltre all’accessibilità fisica, un ulteriore 17% delle biblioteche si impegna attivamente con progetti specifici rivolti a persone con disabilità fisiche, sensoriali, emotive o disturbi cognitivi.
Questo dato, seppur inferiore alla percentuale di accessibilità strutturale, sottolinea un’attenzione all’inclusione che va oltre l’aspetto puramente architettonico, inserendo attività e servizi pensati per le diverse esigenze delle persone con disabilità.
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