Un antico proverbio recita Olio nuovo e vino vecchio. È un saggio modo per dire che, a differenza del vino, l’olio più è giovane e più è di qualità. Oggi sappiamo però che l’olio novello è anche d’aiuto per restare giovani.
Una spiccata personalità
L’olio novello, quello appena franto, è una squisitezza per il palato e un concentrato di benessere. Ma per ottenere un prodotto di buona qualità la fase di raccolta è quella essenziale. È fondamentale, infatti, che il tempo passato tra la raccolta e la spremitura in frantoio sia il più breve possibile. Preferibilmente nell’arco della stessa giornata.
L’olio novello si ottiene dalla spremitura delle olive coltivate in luoghi dove il clima più mite consente una raccolta anticipata. Già da metà autunno, quindi, può iniziare a deliziare le nostre tavole. E ne basta poco per esaltare al massimo i nostri piatti mediterranei, semplici ma gustosi.
Caratteristica fondamentale dell’olio novello è la spremitura a freddo. Tutte le fasi del procedimento devono essere condotte sotto i 27° C, così da conservarne tutti i principi nutrizionali. E proprio per preservare intatti questi ultimi, si consiglia di consumarlo entro i primi due mesi dalla spremitura.
L’extravergine italiano è certificato dal Consiglio Oleicolo Internazionale. Non è certo un alimento economico, ma se ne consiglia l’uso per le sue particolari caratteristiche organolettiche e per le sue qualità.
I polifenoli, alleati anti-età
L’olio giovane è particolarmente apprezzato per alcune sue caratteristiche, come la bassa acidità (compresa tra lo 0,1 e lo 0,3%) e il gusto deciso e leggermente piccante. Questo grazie alla ricchezza di polifenoli, sostanze antiossidanti che lo rendono un utile alleato nella lotta ai radicali liberi.
Rispetto ad oli di più lunga data, infatti, la massiccia presenza di polifenoli indica un alimento di alta qualità. Anche perché queste sostanze possono arrestare l’ossidazione degli acidi grassi e la conseguente degradazione del prodotto.
Non solo polifenoli: uno scrigno di benessere
Ma l’olio nuovo è anche uno scrigno di acidi grassi essenziali (omega 3, 6, 9), preziosi per la salute dell’intestino e dell’apparato circolatorio. Contiene inoltre vitamine A e B, zolfo, calcio, fosforo, ferro e manganese. Sono tutte sostanze in grado di ridurre il cosiddetto colesterolo “cattivo” e di contrastare l’invecchiamento precoce. Stimolano il sistema immunitario e supportano la prevenzione di infiammazioni.
L’olio nuovo ha la più alta concentrazione di polifenoli, è vero, tuttavia non va dimenticato che queste sostanze sono presenti in ogni olio extravergine di oliva. Di qualsiasi “età”. Dunque, il consumo di questo alimento base della dieta mediterranea è essenziale per mantenere in forma l’organismo.
L’olio extravergine, un anti age per il cervello e un aiuto contro l’Alzheimer
Una dieta ricca di polifenoli non aiuta solo il corpo, influisce anche sull’invecchiamento del cervello. Almeno stando ai dati di una ricerca promossa dal National Institute on Aging americano, uno studio che ha analizzato i dati di 1.500 over 65 misurandone, nell’arco di tre anni, il declino cognitivo. Il risultato è che, a parità di età, gli anziani con una maggiore concentrazione di polifenoli, mostrano un minore declino delle capacità cognitive. E viceversa.
Persino alcuni studi più recenti eseguiti dall’Associazione Italiana per la Ricerca Alzheimer hanno individuato un legame tra i principali composti fenolici dell’olio extravergine di oliva e l’insorgere delle alterazioni cellulari, caratteristica tipica della malattia. La ricerca è ancora aperta, ma è suffragata dagli ultimi risultati positivi.
Gli studi sulla proteina tau: consumare olio EVO protegge dalla demenza
Secondo la rivista specializzata Aging Cell, infatti, l’olio extravergine di oliva protegge dalla demenza frontotemporale. Quest’ultima è una patologia legata ad un anomalo metabolismo della proteina tau che contribuisce al corretto funzionamento dei neuroni. Quando la sua funzione è compromessa, si formano dei depositi nelle cellule nervose che le conducono alla morte. In questo modo si attiva un processo che porta alla malattia.
Ma, sempre secondo gli studi, integrare la dieta con olio extravergine di oliva contribuisce a ridurre i depositi dannosi di proteina tau nell’organismo. «L’olio EVO fa parte della dieta umana da molto tempo e ha molti benefici per la salute – spiega Domenico Praticò, ricercatore dello studio -. La consapevolezza che può proteggere da diverse forme di demenza ci offre l’opportunità di conoscere meglio i meccanismi per sostenere la salute del cervello».
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