Convegni, eventi e iniziative simboliche in tutto il mondo per rafforzare l’impegno di istituzioni, operatori sanitari, cittadini all’uso appropriato dei farmaci. Gli errori nella prescrizione e assunzione delle medicine rappresentano infatti una delle principali cause di danni evitabili alla salute, oltre ad avere un enorme impatto economico negativo.
Anche questo 17 settembre i monumenti e i palazzi delle istituzioni di tutto il mondo si tingeranno di arancione per la Giornata Mondiale della Sicurezza del Paziente (World Patient Safety Day). La Giornata è stata istituita nel 2019 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha riconosciuto, con la Risoluzione 72.6 dell’Assemblea Mondiale della Sanità, che la sicurezza del paziente è una priorità per la salute globale. L’obiettivo della celebrazione è accrescere la consapevolezza dei cittadini e l’impegno pubblico per la promozione della sicurezza delle cure negli Stati Membri dell’Organizzazione attraverso iniziative simboliche, convegni ed eventi in tutto il mondo.
Un’iniziativa a cui l’Italia ha aderito fin dalla prima edizione del 2019 con l’indizione della “Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita”, promossa dal Ministero della Salute, dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dall’Istituto superiore di sanità (ISS), dall’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS).La sicurezza delle cure è infatti parte costitutiva del diritto alla salute, come previsto nell’art.1 della Legge 24 del 2017 in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
Una Giornata dedicata ai “farmaci senza danni”
“Farmaci senza danni”: suona così lo slogan scelto dall’OMS per l’edizione 2022, dedicata dunque al tema della sicurezza delle medicine. Pratiche farmacologiche insicure e prescrizioni errate – spiega l’OMS nel comunicato stampa di lancio della Giornata – sono una delle cause principali di danni alla salute, fisica e psichica, che potrebbero essere evitati nei sistemi sanitari di tutto il mondo. Danni che possono condurre alla disabilità e, nei casi più gravi, anche alla morte. I farmaci sono infatti il rimedio più utilizzato in sanità. Ma sistemi di cure inappropriati o fattori umani come la fatica, la povertà e la carenza di operatori sanitari alterano la capacità di prescrivere, dispensare e monitorare l’assunzione corretta delle medicine.
Oltre alla salute, gli errori commessi nella prescrizione e nell’uso di farmaci hanno un impatto economico di vasta portata: secondo l’Oms, ogni anno il costo associato è stimato in 42 miliardi di dollari. Una situazione accentuata, peraltro, dalla pandemia da Covid-19.
Anziani, bambini, malati cronici le categorie più a rischio
Dedicando la Giornata Mondiale per la Sicurezza del Paziente 2022 all’uso delle medicine, l’OMS vuole rafforzare l’impegno per adottare un nuovo approccio alla sicurezza delle cure e promuovere pratiche farmacologiche sicure, soprattutto negli ambiti in cui le probabilità di danno alla salute sono maggiori. L’OMS ne individua tre.
Innanzitutto le situazioni ad alto rischio dove l’impatto degli errori terapeutici è maggiore: bambini, anziani, situazioni cliniche gravi e uso di farmaci con regimi terapeutici complessi, presenza di malattie renali o epatiche concomitanti. Poi, le transizioni delle cure: si verificano quando un paziente viene trasferito da una struttura ad un’altra, da un’unità di degenza ad un’altra e nel passaggio di responsabilità da un operatore ad un altro. Le transizioni di cura aumentano infatti la possibilità di errori di comunicazione, che possono portare a gravi errori terapeutici. Infine, un impatto degli errori è maggiore in caso di “polifarmacoterapia”, ovvero l’uso di routine di quattro o più farmaci nello stesso tempo da parte di un paziente. Una condizione che aumenta la possibilità di effetti collaterali dei farmaci o interazioni impreviste fra essi. La polifarmacoterapia è aumentata drammaticamente con una maggiore aspettativa di vita e con l’aumento delle patologie croniche.
Gli obiettivi della Giornata Mondiale contro l’uso improprio dei farmaci
L’OMS si pone quattro obiettivi principali per l’edizione 2022. Innanzitutto accrescere la consapevolezza globale dell’elevato rischio di danni alla salute legati a errori medici e pratiche insicure nell’uso dei farmaci e chiedere dunque azioni urgenti per migliorare la sicurezza delle cure. Poi, coinvolgere tutti i soggetti interessati, dai pazienti agli operatori sanitari alle aziende farmaceutiche alle istituzioni, nello sforzo di prevenire gli errori medici. Ancora, rafforzare la partecipazione attiva dei pazienti, dei caregiver e dei familiari all’uso sicuro dei farmaci e progredire nel percorso di prevenzione dei danni da farmaci che l’OMS ha già intrapreso da qualche anno con l’obiettivo di ridurre drasticamente gli effetti negativi sulla salute globale (Global Patient Safety Challenge: Medication Without Harm il nome dell’iniziativa).
Le buone pratiche dell’Italia
In Italia tutte le amministrazioni pubbliche sono chiamate a promuovere “l’attenzione e l’informazione sul tema della sicurezza delle cure e della persona assistita, nell’ambito delle rispettive competenze e attraverso idonee iniziative di comunicazione e sensibilizzazione”, come previsto dalla direttiva del 4 aprile 2019 con cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha istituito la Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita.
Oltre a stabilire che l’accesso a cure sicure e di qualità è un diritto per il paziente e un principio del sistema sanitario nazionale, con la Legge n. 24 del 2017, è stato istituito in particolare l’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità (presso l’AGENAS) con il compito di coordinare e favorire l’implementazione dei programmi e il raccordo tra le Regioni e i diversi attori nazionali coinvolti (oltre alle istituzioni come Ministero della Salute, ISS, AIFA, AGENAS, anche Regioni, università, ordini professionali, società scientifiche, associazioni di cittadini, ecc.). Dunque, l’obiettivo è mettere a sistema l’insieme di varie azioni messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza del paziente.
Ogni anno l’Osservatorio cura la raccolta e selezione di buone prassi. Quest’anno, le buone pratiche dovranno riguardare l’utilizzo di interventi, strumenti, tecnologie per la gestione delle 3 aree d’intervento chiave individuate dall’OMS: situazioni ad alto rischio, transizione delle cure e polifarmacoterapia. Le pratiche selezionate possono essere consultate nel database online.
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