Il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature, influenza in negativo il comportamento. Può determinare l’odio in rete?
Un gruppo di ricercatori del Potsdam Institute for Climate Impact Research ha scoperto che quando le temperature superano i 30 gradi, aumenta anche l’odio in rete. Questo avviene particolarmente su Twitter. Ma esiste un’altissima probabilità che questa eventualità si verifichi anche su altri social media.
Lo studio sull’odio in rete
Fra il 2014 e il 2020 sono stati analizzati 4 miliardi di tweet pubblicati da utenti residenti negli Stati Uniti. Grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, gli scienziati hanno isolato 75 milioni di messaggi di odio. Hanno registrato un incremento in corrispondenza dei periodi più caldi. Per classificare i messaggi degli haters, è stata utilizzata la definizione di odio online fornita dalle Nazioni Unite. Questa include discriminazione razziale, misoginia e omofobia.
I risultati della ricerca del Potsdam Institute
In corrispondenza di temperature massime giornaliere superiori ai 21°, i messaggi d’odio superavano la media, arrivando a crescere del 22% nei giorni più caldi. La tensione in rete si faceva ancora più intensa con temperature superiori ai 30°: in particolare in Texas, Arizona e California, con climi caldi e secchi e temperature che sfioravano i 45°, l’aumento degli hate speech ha raggiunto il 24%.
Gli esperimenti in Europa e in Cina
Lo stesso gruppo di ricercatori ha effettuato anche uno studio sull’utenza europea, giungendo a conclusioni simili, e anche i risultati ottenuti analizzando i dati della Cina hanno messo in evidenza la relazione tra caldo e odio online, documentata attraverso l’analisi di oltre 400 milioni di messaggi provenienti da un campione di 43 milioni di utenti.
Secondo questa ricerca, i post a contenuto d’odio hanno portato a una maggiore violenza nei confronti delle minoranze, anche nella vita reale.
Comportamenti violenti e alte temperature
Già nel 2017, un altro studio pubblicato sul Journal of Urban Health aveva dimostrato una correlazione tra l’aumento delle temperature e la criminalità: nei giorni con temperature più alte della media si registrava un tasso di criminalità maggiore del 7%.
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