La crescita economica globale sta subendo un rallentamento significativo. Secondo il nuovo Interim Economic Outlook dell’Ocse, il Pil mondiale crescerà del 3,1% nel 2025, registrando una riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni di dicembre. Per il 2026, la crescita è stimata al 3%, confermando un trend negativo rispetto al +3,2% del 2024.
A incidere su questa frenata sono l’incertezza politica globale e la diminuzione della fiducia di imprese e consumatori. Inoltre, le recenti politiche protezionistiche potrebbero aggravare la situazione, impattando negativamente su crescita e inflazione.
Gli effetti delle barriere commerciali e dell’inflazione
L’Ocse evidenzia come la frammentazione economica globale rappresenti una sfida critica. L’aumento delle barriere commerciali rischia di rallentare ulteriormente l’espansione economica e di favorire una crescita dell’inflazione. In un simile contesto, le banche centrali potrebbero dover mantenere politiche monetarie restrittive più a lungo del previsto, con potenziali ripercussioni sui mercati finanziari.
Per sostenere la ripresa economica, l’Ocse suggerisce dunque politiche di riduzione dei dazi e riforme strutturali ambiziose, con effetti positivi nel medio-lungo termine.
Il ruolo della spesa pubblica e dell’IA
Un aumento della spesa pubblica per la difesa potrebbe stimolare temporaneamente l’economia, ma potrebbe anche appesantire i bilanci statali nel lungo periodo. Nel frattempo, il progresso delle tecnologie di intelligenza artificiale potrebbe migliorare la produttività e mitigare gli effetti negativi della frenata economica.
Le previsioni per le principali economie
Le nuove stime Ocse mostrano una crescita eterogenea tra i principali paesi:
– Area Euro: Dopo il +0,7% del 2024, il Pil crescerà dell’1% nel 2025 (-0,3 punti rispetto alle precedenti previsioni) e dell’1,2% nel 2026.
– Germania: Dopo una contrazione del -0,2% nel 2024, il Pil tedesco crescerà dello 0,4% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026.
– Francia: Previsto un incremento dello 0,8% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026.
– Spagna: In controtendenza, con un Pil in crescita del 2,6% nel 2025 (+0,3 punti rispetto alle previsioni) e del 2,1% nel 2026.
– Stati Uniti: Il Pil crescerà del 2,2% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026, in rallentamento rispetto al +2,8% del 2024.
– Russia: Dopo il +4,1% del 2024, la crescita rallenterà all’1,3% nel 2025 e allo 0,9% nel 2026.
Strategie per contrastare la crisi economica
Per attenuare gli effetti della frenata economica, l’Ocse suggerisce una serie di interventi mirati.
La stabilità politica gioca un ruolo fondamentale nel ridurre l’incertezza e incentivare gli investimenti, creando un ambiente favorevole alla crescita. Un altro elemento chiave è la riduzione dei dazi commerciali, che potrebbe favorire gli scambi internazionali e stimolare l’economia globale.
L’adozione di riforme strutturali ambiziose rappresenta un’opportunità per migliorare la competitività dei paesi, rafforzando i mercati interni e la loro resilienza. Infine, gli investimenti in innovazione e tecnologia, con particolare attenzione allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, potrebbero incrementare la produttività a lungo termine e garantire una crescita sostenibile.
La situazione economica globale rimane complessa e soggetta a molte variabili. Le future decisioni politiche e commerciali saranno determinanti per il percorso della crescita economica mondiale.
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