Un riposino dopo pranzo. Una ventina di minuti, mezz’ora al massimo. Questa è la dose di sonno diurno che non desta alcuna preoccupazione. Ma se una persona anziana durante il giorno si addormenta spesso, bisognerebbe preoccuparsi.
Se davanti al televisore non riesce a tenere gli occhi aperti e i braccioli della poltrona si trasformano troppo spesso nelle braccia di Morfeo, quella persona potrebbe essere a rischio di sviluppare una serie di malattie come diabete, ipertensione o anche tumore.
L’invito a non sottovalutare l’eccessiva sonnolenza dei nonni arriva dai ricercatori della Stanford University che presenteranno – salvo rinvii – i dati preliminari del loro studio al congresso annuale dell’American Academy of Neurology che si terrà a Toronto in Canada dal 25 aprile al 1° maggio.
«Prestare attenzione alla sonnolenza delle persone anziane potrebbe aiutare i medici ad anticipare la diagnosi di patologie in corso di sviluppo. Le persone over 70 e i loro famigliari dovrebbero osservare da vicino le abitudini del sonno per conoscere i potenziali rischi di sviluppare condizioni cliniche anche gravi», ha dichiarato Maurice Ohayon, psichiatra della Stanford University nonché principale autore dello studio.
Lo studio ha coinvolto circa 11mila persone over 60 che sono state intervistate telefonicamente due volte a tre anni di distanza.
Durante la prima intervista il 23% delle persone con più di 65 anni aveva dichiarato di dormire eccessivamente durante il giorno. I ricercatori hanno osservato che in questo gruppo di persone il rischio di sviluppare diabete o di soffrire ipertensione tre anni dopo era di 2,3 volte superiore a quello delle persone non affette da iper-sonnolenza.
I partecipanti che dormivano spesso durante il giorno avevano anche il doppio delle probabilità di venire colpiti da un tumore o da malattie cardiache. Dall’indagine è emerso che potrebbe anche esserci un’associazione tra l’eccessiva sonnolenza e malattie muscolo-scheletriche come le artriti.
L’eccessiva sonnolenza è quindi un campanello d’allarme da non sottovalutare. I risultati dello studio non sono del tutto inaspettati.
Gli effetti dei disturbi del sonno sulla salute sono noti da tempo. Alcuni studi del passato hanno associato il sonno eccessivo ad una maggiore predisposizione alla demenza o all’Alzheimer. Le scansioni cerebrali delle persone particolarmente dormiglione avevano mostrato un aumento della quantità della proteina beta-amiloide il cui accumulo è la principale causa dell’Alzheimer.
Dormire oltre le 8 ore raccomandate, inoltre, può favorire un aumento di peso. È stato ampiamente dimostrato che dormire bene previene una serie di patologie. E che conta non solo quanto si dorme, ma quando si dorme.
Fondamentale, per esempio, è non scambiare il giorno per la notte. Ognuno di noi possiede un orologio interno che regola i processi biologici secondo un ciclo di 24 ore chiamato circadiano (l’alternarsi del giorno e della notte). Se i due orologi, quello interno e quello esterno, viaggiano a ritmi diversi, la salute può venire compromessa in molti modi differenti, con conseguenze sul metabolismo, sul sistema circolatorio o su quello immunitario.
Insomma, ci vuole anche nel sonno la giusta misura, né troppo, né troppo poco, ed è bene ricordarsi che l’insonnia o, al contrario, l’ipersonnia vanno sempre segnalate al medico.
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