La Grecia ha introdotto l’obbligo vaccinale anti Covid per gli over 60, entrato in vigore lo scorso 16 gennaio. La pena per i renitenti è il pagamento di una multa di 50 euro, che dal primo febbraio è già raddoppiata, e che si replica mensilmente per tutti coloro che dovessero continuare a rifiutare il vaccino.
Secondo i primi riscontri dei funzionari sanitari, già nelle prime due settimane il tasso di vaccinazione fra gli over 60 è aumentato fino al 90%. “Il fattore età è importante a causa del suo impatto sul servizio sanitario pubblico – ha dichiarato Thanos Plevris, Ministro della Salute, in un’intervista televisiva. “Le sanzioni comminate saranno riscosse tramite l’ufficio delle imposte e andranno a finanziare gli ospedali statali”.
L’obbligo vaccinale in Grecia: l’opinione pubblica
La decisione ha diviso l’opinione pubblica. Alcuni hanno protestato per essere stati multati senza aver avuto la possibilità di prenotare in tempo il vaccino. L’annuncio era arrivato il 30 novembre scorso, quando il Primo ministro Mitsotakis aveva comunicato la decisione del governo di introdurre l’obbligo per i senior. Lo scopo è, appunto, quello di contenere la nuova ondata di contagi scatenata dalla variante Omicron. “Non una punizione – aveva specificato il premier – quanto piuttosto una tassa sanitaria”.
A seguito dell’introduzione dell’obbligo, il Certificato Digitale Covid-Ue rilasciato a seguito del completamento del primo ciclo vaccinale con le due dosi (una nel caso di Jonson&Jonson), ha una durata di 7 mesi, rispetto ai 9 dell’Italia. Alla scadenza, chi non si sottopone alla terza dose, non avrà più un certificato valido per accedere ai luoghi chiusi nel paese.
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