Da oggi entra in vigore il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) con misure ancora più restrittive rispetto ai provvedimenti precedenti. Un Decreto che – ha spiegato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ieri in conferenza stampa – si è reso necessario a causa dell’aumento esponenziale dei contagi di questi ultimi giorni. Le nuove misure resteranno in vigore fino al 24 novembre 2020. In caso di necessità e in accordo con il Ministero della Salute, i presidenti delle Regioni potranno predisporre, con specifiche ordinanze, misure ancor più restrittive sul proprio territorio.
Nel nuovo Dpcm, il terzo in undici giorni, bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie dovranno rispettare l’orario di apertura dalle 5.00 alle 18.00, anche la domenica. Chiudono invece, palestre, piscine, cinema e teatri. Niente fiere, sia nazionali che internazionali, convegni e congressi solo in modalità a distanza. No alle feste, neanche a seguito di cerimonie civili o religiose. La didattica a distanza per le scuole superiori di secondo grado e per le università potrà arrivare anche al 100%.
Obiettivo scongiurare un nuovo lockdown
«Gli ultimi dati epidemiologici che abbiamo analizzato con l’ausilio del Comitato tecnico-scientifico, non ci possono lasciare indifferenti – ha spiegato Conte –. L’analisi della curva epidemiologica segnala una rapida crescita in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale. La diffusione del contagio e lo stress che ne consegue sul sistema sanitario hanno ormai raggiunto livelli preoccupanti. Gestire la pandemia significa permettere al nostro sistema sanitario di poter dare risposte efficaci, garantire cure, ricoveri adeguati a tutti i cittadini. Significa scongiurare un secondo lockdown generalizzato: il paese non può più permetterselo. Significa tutelare la salute e al contempo preservare l’economia. Di qui la necessità di introdurre misure ancora più restrittive rispetto a quelle sinora applicate».
Con questi nuovi provvedimenti: «Confidiamo di migliorare la curva epidemiologica. Una volta portata sotto controllo, speriamo di poter affrontare con serenità il mese di dicembre e le prossime festività natalizie».
Indennizzi e altre misure economiche per le categorie più colpite
Le nuove misure restrittive saranno affiancate da indennizzi e misure economiche, che si aggiungono alle precedenti, contenute in un nuovo decreto legge. L’obiettivo del Governo, ha specificato Conte, è di fare in mondo che il nuovo decreto a favore delle categorie penalizzate «venga pubblicato in Gazzetta ufficiale già da martedì (domani ndr)».
In questo modo: «Vogliamo consentire all’Agenzia delle entrate di poter erogare gli indennizzi, attraverso i bonifici bancari sui conti correnti dei rispettivi interessati già con la mensilità di novembre. Inoltre – ha annunciato il Premier – sono previsti contributi a fondo perduto, un nuovo credito di imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre e novembre, la cancellazione della seconda rata dell’Imu in scadenza il prossimo 16 dicembre, una nuova indennità mensile per i lavoratori stagionali, i lavoratori dello spettacolo e i lavoratori dello sport. Ci sarà anche una ulteriore mensilità del reddito di emergenza e misure di sostegno a favore della filiera dell’agroalimentare».
No al coprifuoco, si punta sul senso di responsabilità
«Non abbiamo introdotto il coprifuoco- ha detto Conte – una parola che non amiamo. Ma rivolgiamo a tutti una raccomandazione: bisogna muoversi solo per motivi di lavoro, studio, di necessità. E raccomandiamo anche di evitare di ricevere a casa persone che non facciamo parte del nucleo famigliare».
Ecco le principali misure più nel dettaglio:
I servizi di ristorazione: fino alle 18.00, quattro persone per tavolo
Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00. Il consumo al tavolo è permesso per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le ore 18.00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive, limitatamente ai clienti che vi soggiornano.
La sospensione degli spettacoli, no alle sale gioco, sì ai musei
Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto. Rimangono chiuse le sale da ballo, le discoteche e i locali assimilati, all’aperto o al chiuso.
Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò.
Rimangono aperti i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura con visite contingentate.
Le visite nelle Rsa
L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.
No alle feste, fiere e sagre
Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, anche a seguito di cerimonie civili e religiose.
Nelle abitazioni private «è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza».
Sono vietate le sagre, le fiere di qualunque genere, i convegni e i congressi solo con modalità “a distanza”.
Restano sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
Il lavoro: raccomandato lo smart working
Anche nel settore privato si raccomanda l’impiego del lavoro agile per le attività professionali che lo consentono.
La scuola superiore e l’università
Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado possono adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75% delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00.
Le Università, sentito il Comitato Universitario Regionale di riferimento, predispongono piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative e tenendo conto dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale.
L’attività sportiva, sì a quella individuale all’aria aperta
E’ consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti.
Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.
Lo sport professionistico prosegue
Sono sospese l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto nonché tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto, anche se a carattere ludico-amatoriale. Restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive, riconosciuti di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse.
Chiusi gli impianti sciistici
Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici, ma possono essere utilizzati solo dagli atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali, ma subordinatamente all’adozione di apposite linee guida stabilite dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico.
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