Una terapia innovativa – fatta di vibrazioni ad aria – per mantenere il tono muscolare nei pazienti allettati. In particolare di coloro che sono affetti da patologie come l’Alzheimer, il Parkinson o la Sla.
All’Istituto San Giovanni di Dio Fatebenefratelli si sta sperimentando la tecnologia delle vibrazioni ad aria. È nata per la medicina sportiva e ora ha trovato una nuova applicazione. Inizialmente si pensava che questa terapia agisse solo sull’apparato muscolo-scheletrico, ma ora ne è stata provata l’azione benefica anche sul sistema nervoso centrale e periferico.
Come funziona la terapia per il tono muscolare
La terapia non è invasiva, non prevede l’impiego di campi elettromagnetici e quindi è adatta anche a curare pazienti oncologici o con pacemaker; funziona attraverso l’erogazione d’aria a diverse frequenze e intensità mediante trasduttori, e la frequenza cambia a seconda delle aree del corpo che si intende trattare, stimolando i recettori della cute e quelli più profondi neuromuscolari.
Lo stimolo viene poi elaborato dal cervello, e aiuta a bloccare il dolore. Non solo, contemporaneamente attiva i muscoli. A donare questo strumento all’ospedale di Genzano è stata Afmal, l’Associazione con i Fatebenefratelli per i malati lontani, che ne ha sostenuto l’acquisto.
Un aiuto per diverse patologie
Le vibrazioni ad aria si stanno rivelando un valido supporto anche nei casi di Sclerosi multipla e Sclerosi laterale amiotrofica, dove si verifica un impoverimento del tessuto muscolare. Negli anziani affetti da patologie neurodegenerative si assiste a un aumento della resistenza fisica, utile anche nella prevenzione delle cadute e delle fratture.
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