In occasione della Festa dei Nonni, che si celebra il 2 ottobre, 50&Più, in collaborazione con Format Research, ha voluto indagare il profilo dei nonni italiani per capire quanto tempo e quante risorse dedicano alla cura dei nipoti, al sostegno della famiglia e al supporto dei figli nella gestione domestica
“Tu sai chi sei, vero? Tu sei Buddy, Buddy di Belfast”, dice il nonno. “Qui ti conoscono tutti e tuo nonno si prende cura di te. E tua madre si prende cura di te. Tuo padre si prende cura di te, tua nonna e tuo fratello si prendono cura di te. Tutta la famiglia si prende cura di te. Dovunque tu andrai e chiunque diventerai, questa sarà sempre la verità”. Si tratta della traduzione italiana di alcune battute del film Belfast, vincitore del premio Oscar 2022 alla miglior sceneggiatura originale.
Una pellicola che parla di cambiamenti, di famiglia e che fa apparire in modo chiaro la centralità dei nonni nella crescita del protagonista. D’altronde, sono numerosi gli studi in campo psicologico che dimostrano come l’assistenza e la vicinanza dei nonni rappresenti una delle forme di cura e di crescita più rapida per i nipoti e come un contatto stretto con i nonni comporti benefici legati ad una maggiore stabilità, ad una maggiore connessione con i membri della famiglia e ad una conseguente continuità nelle relazioni di attaccamento. Quelle stesse relazioni e modalità di stare con gli altri che impariamo proprio dentro la famiglia e che riproponiamo poi per il resto della nostra vita. In occasione della Festa dei Nonni, che si festeggia il 2 ottobre, 50&Più ha quindi voluto indagare il profilo dei nonni italiani per capire come e quanto si spende per la famiglia e i nipoti. Si stima, infatti, che siano circa 12 milioni i nonni italiani e, dalla ricerca condotta in collaborazione con Format Research, risulta che il 35,6% di loro dichiara di prendersi cura di figli e nipoti regolarmente, mentre il 28,1% ogni tanto. Una percentuale minore (pari al 19,1%) afferma invece di non prendersene cura. [Figura 1]
Il panorama dei senior impegnati nella cura di figli e nipoti è però piuttosto variegato. Secondo quanto emerso dalla ricerca, infatti, il 14,2% di loro ha figli in età preadolescenziale e adolescenziale, mentre nella maggioranza dei casi (90,6%) i figli hanno raggiunto la maggiore età e sono ormai adulti. Di quest’ultima parte, inoltre, nel 43,4% dei casi i figli maggiorenni vivono con i genitori, mentre il 56,6% di loro vive in un’abitazione diversa. Per disegnare un quadro quanto più preciso, poi, è stato analizzato questo dato chiedendosi quali fossero i rapporti tra i genitori e i figli che vivono fuori di casa. Le risposte hanno rilevato che il 46,4% dei senior dichiara di dedicare ai propri figli del tempo libero; oltre il 20% dei rispondenti, invece, aiuta i figli negli impegni quotidiani (29%) oppure li sostenta economicamente (27,7%) o si prende cura dei nipoti (25,9). [Figura 2]
Si riscontrano, però, differenze di genere, di età e di provenienza geografica nel modo in cui i genitori supportano i figli. Ad esempio, le donne sono più propense ad aiutare i figli nella gestione degli impegni quotidiani, mentre chi passa più facilmente il proprio tempo libero con figli e nipoti sono i senior provenienti dal Centro e dalle aree Nord-Est dello Stivale. Interessante, invece, il 27,7% che ha dichiarato di aiutare economicamente figli e nipoti. In questo caso, infatti, si attesta una maggioranza maschile, in particolare nelle fasce d’età tra i 50 e i 64 anni e i 65 e i 74. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che, spesso, questa fascia di popolazione ha figli che ancora studiano e non sono in grado di sostentarsi autonomamente oppure hanno lavori precari che a volte coincidono con l’arrivo del primo figlio e di eventuali difficoltà economiche. Inoltre, non è da escludere che i genitori con più di 74 anni, oltre ad avere figli più grandi e professionalmente stabili, si affidino a pensioni meno cospicue che non permettono di aiutare i figli allo stesso modo. Rimanendo sugli aiuti economici, inoltre, si nota che chi sostiene maggiormente figli e nipoti sono coloro che provengono dal Sud e dalle Isole.
Questo potrebbe essere strettamente correlato ai dati diffusi da Eurostat ad aprile in merito ai tassi di disoccupazione tra iragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni in Sicilia, Campania e Calabria. Secondo Eurostat, infatti, lo scorso anno erano tra i 10 più alti dell’Unione europea (rispettivamente 40%, 38% e 37%): numeri che corrispondono a quattro giovani su dieci senza lavoro. Secondo Istat, poi, le stesse regioni sono tra quelle con il maggior tasso di natalità (Campania al secondo posto, seguita da Sicilia e Calabria), ma al tempo stesso l’età media delle donne al primo figlio è tra le più basse della Nazione secondo OpenPolis (31,40 in Sicilia, 31,70 in Campania, 31,90 in Calabria). Tre dati che se incrociati tra loro restituiscono un quadro chiaro: giovani che faticano a inserirsi nel mondo del lavoro, ma non rinunciano ad avere figli anche in giovane età. Così, si conferma l’importanza del sostegno economico e di gestione quotidiana che i genitori possono donare a figli e nipoti. Analizzando nel dettaglio il dato di coloro che li aiutano economicamente, infatti, si nota che a farlo regolarmente è il 36,2% del campione. Leggermente inferiori, invece, le percentuali di coloro che dichiarano di aiutarli solo ogni tanto o più raramente. [Figura 3]
Infine, è importante notare che c’è anche chi pensa al futuro. Il 36,4% degli over 50, infatti, sostiene di aver già effettuato investimenti economici per i propri figli (soprattutto gli uomini della fascia di età 50-64 anni delle regioni del Nord-Ovest) e il 25,1% intende farli in futuro (soprattutto presso i residenti del Centro Italia, del Sud e delle Isole), mentre il 38,5% non ha intenzione di farli. Un ultimo dato che conferma come i nonni e i genitori non abbiano solo un ruolo imprescindibile in termini di affetto e supporto nella vita di figli e nipoti, ma quanto sempre più spesso siano un perno essenziale nel sostentamento economico di un intero sistema famigliare.
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