Siamo giunti al giro di boa. Sta per iniziare agosto, un mese fatto di città svuotate e attività chiuse. Tutto scivola verso la conclusione della prima parte di questo insolito 2020. Chi può andare in ferie, comincia a fare mente locale su cosa dovrà portare con sé: quel libro che avrebbe voluto leggere durante l’anno, una guida dei posti che andrà a visitare, la crema solare… Bisogna però ricordarsi di aggiungere alla lista anche la “prudenza”. Sia per quanto riguarda l’attuale situazione sanitaria che per l’uso dei nostri dispositivi tecnologici.
Tra vacanze e smart working
Non dimentichiamo però che c’è anche chi non può o non vuole staccare dalla propria attività. Lo smart working è la soluzione più adatta in questo caso. Ma va gestito con attenzione per evitare rischi di cyber security. A questo proposito, Cisco – multinazionale specializzata nella fornitura di apparati di networking – ha stilato la sua lista di 9 consigli da seguire.
Per via del Coronavirus, lo smart working ha avuto un notevole incremento. Secondo l’Istat un quarto delle imprese italiane ne ha fatto ricorso: per la precisione il 18,3% delle micro imprese (3-9 addetti), il 37,2% delle piccole (10-49 addetti), 73,1% delle aziende di medie dimensione (50-249 addetti) e il 90% delle grandi (250 addetti e oltre).
Smart working o no, cerchiamo di essere cauti. Anche d’estate.
Ora, al di là dello smartworking, i nove consigli di Cisco possono rivelarsi validi per tutti. E in tutte le situazioni visto che sono ispirati al buon senso. Ecco il vademecum per essere cybersicuri anche sotto l’ombrellone.
- Aggiornate sempre i dispositivi. Con gli aggiornamenti, infatti, si risolvono i bug precedenti e i dispositivi sono così più protetti.
- Se possibile, è meglio utilizzare una VPN, cioè una rete virtuale privata, per connettersi in modo sicuro.
- Ricordate di fare sempre il backup dei dati per non rischiare di perderli tra eventuali guasti e possibile ramsonware.
- Attenzione quando vi collegate alle reti wi-fi pubbliche. Sono rischiose e non si ha certezza che siano adeguatamente protette.
- Evitate di usare dispositivi pubblici per inviare mail o dati: meglio usare sempre i propri.
- Fate attenzione alle comunicazioni che ricevete: le campagne di attacco si evolvono in continuazione. Il “social engineering” è usato per indurre le vittime a cliccare su link o ad aprire allegati apparentemente innocui. I criminali informatici cercano di suscitare risposte immediate, evitando una riflessione critica sull’autenticità di messaggi email, SMS e WhatsApp.
- Usate sempre account sicuri (in caso di smart working, quello della propria azienda).
- Non comunicate a chiunque i vostri dati sensibili. Fate sempre molta attenzione a quei messaggi che chiedono dati bancari e password di accesso. In ogni caso è sempre bene controllare il mittente e il dominio dell’email ricevuta. Se si hanno dubbi, è meglio non rispondere ma fare una telefonata per verificare.
- Per gli account utilizzate un’autenticazione a più fattori. Può bloccare l’accesso nel caso una password venisse compromessa da un attacco di phishing o in caso di tentativi di intrusione.
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