Nel caffè Vollpension, nel centro di Vienna, un cliente ordina un “buchteln”, una specialità austriaca ripiena di marmellata. L’ha preparata un pasticcere speciale. Vollpension, infatti, è un’impresa sociale intergenerazionale, grazie alla quale, anziane signore in gamba e con tanta voglia di fare, integrano la loro pensione e allontanano la solitudine. Il successo dell’iniziativa è tale che al servizio di take away si sono aggiunti corsi di pasticceria online seguiti da centinaia di partecipanti. Ed oggi, grazie ad una campagna di ‘reclutamento’ internazionale, Vollpension si appresta a diventare globale.
Come è buona la torta della nonna
L’idea di base di Vollpension (in tedesco “pensione completa”, termine che si riferisce sia alla pensione lavorativa che a quella turistica) è facilmente spiegabile. Chi fa le torte migliori? La nonna, naturalmente. Dunque, recita la pubblicità, “vieni a ritirare il tuo dolce preferito, coccolato dalla nonna, o impara a prepararlo da casa, grazie ai nostri fantastici pasticceri senior”.
Un’impresa sociale contro il pregiudizio
Il bello è che dietro il marchio ci sono due giovani imprenditori, Mike Lanner e Moriz Piffl, già famosi per altre iniziative di stampo sociale. La missione di Vollpension, secondo loro, è creare un luogo di incontro e apprendimento per nuovi tipi di cooperazione e di unione tra giovani e anziani, affinché questi ultimi diventino una parte attiva, saldamente integrata e preziosa per la società. «Fedeli a questa visione – dichiarano i fondatori – abbiamo un team composto da persone dai 20 agli 84 anni, la metà dei quali è sotto i 60. L’intento è sviluppare così il mutuo sostegno e la conoscenza tra le generazioni».
Un sostegno intergenerazionale
L’idea nasce quasi 10 anni fa. Dopo le inserzioni sui giornali per la ricerca del personale – le nonne – e una rigida selezione, l’impresa parte subito con successo. Il caffè sociale presto raddoppia. Nulla è lasciato al caso, le bevande si servono nelle tazze a fiori e sulle pareti trionfa il punto a croce. La clientela è composta da giovani nostalgici delle atmosfere da vecchi merletti. Ma è anche motivata dal forte impatto sociale di Vollpension sulla vita delle persone che vi partecipano. Lo scorso anno, infatti, durante il primo lockdown, gli avventori hanno donato 140.000 euro per assicurare un reddito extra al personale, composto soprattutto da donne anziane e single, in possesso solo di una piccola pensione statale.
Vollpension, un’impresa modello
L’aspetto economico, tuttavia, è solo uno dei vantaggi dell’impresa sociale. «Gli anziani vogliono sentirsi necessari – afferma il sociologo Franz Kolland -. E questo è esattamente ciò che trovano in Vollpension. Durante la pensione, infatti, le persone attraversano un momento di sbandamento perché improvvisamente hanno molto tempo libero, che rischia di diventare vuoto. Hanno bisogno di trovare la loro strada. In questo senso Vollpension è un modello sociale».
Effetto pandemia: nasce l’online
Il perdurare della pandemia ha spinto Piffl e i suoi colleghi verso il mercato online. Un esercito di volontari ha contribuito a creare uno studio televisivo attrezzato, dove filmare lezioni di pasticceria “su richiesta”. Dai biscotti di Natale alle torte vegane. Mentre altri senior insegnano l’arte più dolce del mondo direttamente dalle cucine delle loro abitazioni. Superando con successo il gap iniziale del collegamento su Internet.
Una campagna contro per combattere povertà e solitudine
Il successo dei corsi sta spingendo Vollpension oltre i confini nazionali. Sulle pagine del sito, non più solo in tedesco, appare ora un invito rivolto a nonne e nonni di tutto il mondo. Sono tutti “reclutati” per insegnare agli aspiranti pasticceri le ricette del proprio paese o della famiglia di origine. E stavolta non si parla più solo di Sacher, ma anche di preparare un dolce tailandese o la panna cotta siciliana. Una campagna, spiegano gli organizzatori, nata per contrastare la povertà e la solitudine di molti anziani nel mondo. E un’occasione unica per fare nuove amicizie e ritrovare parte della socialità perduta. Perché, come recita il detto di Vollpension, “più siamo, meglio è”.
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