Poche frasi dell’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, riescono a riassumere alla perfezione il ruolo che hanno i nonni nella vita dei loro nipoti: «Un supporto leale e incondizionato al lavoro educativo dei genitori ed un sostegno anche materiale quando serve. Compresi i biscotti».
Ma il problema si pone quando i nonni si sentono “usati”. Si fa ricorso ai genitori anziani quando c’è bisogno ma, se intervengono quando non sono chiamati in causa o quando pretendono di passare più tempo con i nipoti, li si emargina. Quando poi c’è di mezzo una separazione o un divorzio spesso si nega loro il diritto di visita.
C’è una giurisprudenza molto ricca in materia. Il Codice civile (art. 317 bis c.c.), ad esempio, garantisce il diritto di mantenere dei rapporti significativi con i nipoti minorenni per il bene di questi ultimi a meno che, come sancito dalla Cassazione, i bambini abbiano «un comprovato disagio» nel frequentare il nonno o la nonna. Il diritto di visita, poi, è garantito ai nonni da una normativa del 2014 perché il nostro ordinamento considera che la frequentazione nonni-nipoti faccia parte del «necessario bagaglio di esperienza culturale che i minori devono avere in vista di una formazione completa della loro personalità».
In casi di disaccordo è comunque il giudice che decide che cos’è meglio per il nipote. Ad esempio, un giudice ha impedito alla nipote di frequentare la nonna perché, rivedendola, viveva in modo traumatico la prematura perdita del genitore. La decisione della Cassazione puntava a garantire alla ragazzina il suo benessere emotivo. In un caso diverso, il giudice ha accolto il ricorso di due nonni a cui un genitore impediva di frequentare i nipoti, evitando così l’abuso di esercizio genitoriale.
Nel 2017 anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo si è pronunciata in materia (sent. del 07.12.2017), stabilendo l’importanza del rapporto con i nipoti per il futuro di questi ultimi. La Corte Europea ha ritenuto che l’Italia, pur tutelando a livello legislativo il diritto di visita, non ha preso delle misure idonee a metterlo in pratica. Il nostro Paese è stato condannato dalla Corte sulla vicenda di una coppia di nonni torinesi cui era stato impedito di vedere la nipote dopo la separazione dei genitori. Il Tribunale di Torino si era pronunciato contro questa decisione, ma il loro diritto di visita non era stato rispettato né gli assistenti sociali erano riusciti a renderlo effettivo. Finché la Corte di Strasburgo ha confermato la richiesta dei nonni condannando l’Italia ad un risarcimento di 8.000 euro per non avere sbloccato la situazione.
Quanto ai nonni acquisiti (dopo un nuovo matrimonio), occorre dire che la regola generale è che corrispondono a quelli dei nonni biologici. È quanto ha stabilito di recente la Cassazione con la sentenza n. 19779/2018 del 07.06.2018.
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