Secondo studi recenti, i lavori domestici aiutano la salute. Lavare i piatti e passare l’aspirapolvere, infatti, migliora la memoria e la capacità di attenzione, particolarmente negli anziani.
Un team di ricercatori di Singapore afferma che svolgere regolari attività casalinghe migliora la salute fisica e mentale, mitiga i rischi e gli effetti delle malattie croniche, riduce le cadute e l’immobilità tra gli anziani. L’indagine si è svolta su 489 adulti, di età compresa tra 21 e 90 anni, tutti residenti nella metropoli asiatica.
L’indagine di Singapore
I partecipanti sono stati suddivisi in due fasce di età: 21-64 anni e 65-90 anni. Per valutarne la capacità fisica i ricercatori hanno osservato la velocità di andatura e la rapidità con la quale si alzavano dalla sedia. Un indicatore del rischio di equilibrio. Hanno poi impiegato altri test per valutare l’agilità mentale (memoria, capacità visuo-spaziali, linguaggio e capacità di attenzione) e fattori fisiologici legati alle cadute. Infine hanno chiesto ai partecipanti quali faccende domestiche svolgessero regolarmente – e con quanta intensità – e se praticassero altra attività fisica.
I lavori domestici aiutano la salute? I risultati
I lavori domestici sono stati catalogati in leggeri e pesanti. I primi includevano lavare i piatti, spolverare, rifare il letto, stendere i panni, stirare, mettere in ordine e cucinare. Tra i lavori pesanti rientravano pulire le finestre, cambiare il letto, passare l’aspirapolvere, lavare il pavimento e attività più creative, come il decorare. Solo un terzo del gruppo dei più giovani e la metà degli anziani hanno raggiunto la quota di attività fisica raccomandata per la salute. Ma quasi due terzi (il 61% dei più giovani e il 66% dei più anziani) hanno raggiunto questo obiettivo esclusivamente svolgendo compiti casalinghi.
Il vantaggio per la memoria
Inoltre i punteggi cognitivi sono risultati più alti in coloro che svolgevano un elevato volume di lavori domestici rispetto a chi si mostrava pigro e refrattario. In particolare, i lavori domestici pesanti erano associati a un punteggio di attenzione più alto del 14%, mentre quelli leggeri erano associati a punteggi di memoria breve e ritardata rispettivamente più alti del 12% e dell’8%. In base ai dati ottenuti i ricercatori di Singapore hanno affermato con certezza che “i lavori domestici possono integrare l’attività fisica ricreativa per favorire un invecchiamento più sano”. A risultati analoghi è giunto uno studio canadese che ha rivalutato le “pulizie di primavera”.
Le pulizie di primavera? Un bene per il cervello
Per Noah Koblinsky, coordinatore al Baycrest Rotman Research Institute di Toronto, il cervello dei senior impegnati nelle pulizie domestiche sviluppa caratteristiche in grado di combattere il rischio di demenza e il declino cognitivo. I ricercatori hanno scoperto che dedicare del tempo ai lavori casalinghi sviluppa un volume cerebrale maggiore, indipendentemente dalla quantità di esercizio svolto fuori casa. Il che potrebbe dipendere dal fatto che pianificare e organizzare le faccende domestiche favorisca la formazione di nuove connessioni neurali. O che occuparsi delle casa – un aspetto necessario della vita quotidiana – obblighi l’anziano a mantenersi attivo, impedendone la sedentarietà.
La vita casalinga: un esercizio contro l’Alzheimer
Gli studi sull’argomento sono in crescita e si spingono al punto di voler dimostrare un collegamento tra lo svolgimento delle faccende di casa e una riduzione del rischio di Alzheimer. I ricercatori della Rush University (Stati Uniti), infatti, hanno osservato un gruppo di 716 persone – con un’età media di 82 anni -, monitorando la loro attività fisica quotidiana, incluso quella domestica.
La casa, palestra per la vita
Hanno così dimostrato che le persone che svolgevano meno attività – incluse quelle domestiche – avevano il doppio delle probabilità di ammalarsi di Alzheimer. Secondo Aron Buchman, primo autore dello studio, la maggior parte degli anziani non frequenta palestre o piscine, ma può svolgere movimento fisico semplicemente svolgendo le faccende domestiche.
In conclusione, tutti gli studi concordano sull’importanza del movimento in terza (e quarta) età, purché moderato e secondo le possibilità di ciascuno. E suggeriscono di considerare la propria abitazione come la migliore palestra quotidiana per avere un cuore e una mente sani a qualsiasi età.
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