“Quando non sei più autonoma, ma sei vecchia, con la pelle secca e gli occhi che non vedono bene, ci sarà qualcuno disposto ad aiutarti? Sarai abbastanza amabile?”. Con questa domanda un po’ terribile si chiudeva la puntata di febbraio di questa nostra conversazione dedicata al Terzo Tempo della vita. Abbiamo 55 anni, 65, 70. Stiamo ancora bene, siamo ancora attivi, conduciamo la vita di sempre, ma se guardiamo avanti (e non siamo capaci di non farlo, dato che l’abbiamo fatto da quando abbiamo memoria), vediamo quello che ci hanno condizionato a vedere: corpi devastati, depressioni che ti ammutoliscono, solitudine, povertà emotiva, espressiva e materiale.
E se non fosse così? Se provassimo a cambiare l’immagine sul profilo della vecchiaia estrema? Io ci sto lavorando.
Leggo molto. Penso molto. Ho letto per voi un saggio di Lynda Gratton e Andrew J. Scott che si intitola La Nuova Longevità, sottotitolo Un modello per prosperare in un mondo che cambia. È un saggio serio e non consolatorio che, tuttavia, autorizza ad un cauto ottimismo. Dice, per esempio, che nel presente e ancora più nel futuro, la forza fisica non sarà più necessaria per lavorare, i robot ci verranno in aiuto, sostituendo definitivamente i muscoli della giovinezza e riducendo così il gap fra adulti attivi e quelli che io chiamo “Grandi Adulti” (dai 78 anni in su, quando inizia, ufficialmente, la vecchiaia). Quella che invece sarà sempre più necessaria sarà “l’intelligenza cristallizzata”. Cito dal Gratton e Scott: «Esistono forme di intelligenza che diventano più spiccate con l’età, con l’età compare l’opportunità di sviluppare l’intelligenza cristallizzata, che concerne le nozioni, le conoscenze, il sapere e le strategie che si accumulano nel tempo, e che differisce dall’intelligenza fluida, che è la capacità di elaborare informazioni, usare la memoria e il ragionamento deduttivo».
Dunque: proviamo a immaginare i Grandi Adulti che saremo, come i padroni di questo scrigno dove sono riposti preziosi cristalli di esperienza.
È stato dimostrato che nel corso della vita c’è una oscillazione costante fra le varie capacità mentali: gli adolescenti sono i più veloci nel calcolo numerico, a 30 anni si raggiunge il picco della memoria a breve termine, fra i 40 e i 50 anni arriviamo al massimo della comprensione sociale… a 80, a 90, doppiamo il capo della capacità intellettual-sentimentale: abbiamo vissuto molto, sbagliato molto, pensato molto e il risultato è un miracoloso equilibrio fra i limiti di un corpo che invecchia e le infinite possibilità di una mente che si espande senza limiti, ricca, per tutto ciò che ha immagazzinato.
Impareremo finalmente a ragionare con il cuore e innamorarci con la testa. Saremo, per rispondere alla domanda che ho riportato nelle prime righe, sì, saremo “amabili”. Saremo amabili in quanto capaci di amare. Saremo e ci sentiremo speciali, perché saremo la prima generazione che non ha diviso la vita in tre tempi: da 0 a 25 anni per imparare, da 25 a 65 anni per lavorare, dai 65 in avanti per riposare e poi morire.
Noi staremo ben attenti a non smettere di imparare, a trovare un modo per continuare a lavorare, basandoci sui nostri punti di forza e facendoci aiutare, nei nostri punti di debolezza, dalle nuove tecnologie. Ci impegneremo a mantenere il sorriso, anche se davanti a noi c’è la morte. Più o meno lontano, l’appuntamento con la morte sarà esperienza di tutti. Non ci faremo condizionare dal fatto che si avvicini.
Del resto, nessuno riesce a immaginare la morte, perché nessuno riesce a immaginare il mondo senza vedere se stesso nel mondo. Nessuno può immaginare di non esserci più. Ma tutti possiamo immaginare come saremo fino all’ultimo soffio di vita: combattivi e, come chi ha portato a termine un’impresa non facile, allegri di aver vissuto.
Lidia Ravera è nata a Torino. Giornalista, sceneggiatrice e scrittrice, ha pubblicato trenta opere di narrativa tra cui “Porci con le ali” (Bompiani 1976), “Sorelle” (Rizzoli 1994), “L’eterna ragazza” (Rizzoli 2006), “La guerra dei figli” (Garzanti 2009) e “A Stromboli” (Laterza 2010). Gli ultimi romanzi “Piangi pure”, “Gli scaduti”, “Il terzo tempo”, “Avanti, parla” sono nel catalogo Bompiani. Ha lavorato per il cinema, il teatro e la televisione.
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