Dov’è che le persone esprimono la propria personalità, i propri interessi, i valori che più li rappresentano e a cui tengono? La risposta, certamente non scontata, è: «Nello smartphone». A questa conclusione sono giunti i ricercatori dell’Ucl, University College London, undici antropologi che hanno passato 16 mesi a studiare come lo smartphone venga impiegato dalle persone residenti in nove Paesi di diversi continenti (Africa, Asia, Europa e Sud America), prestando particolare attenzione all’uso che gli anziani fanno del cellulare. Tra i Paesi europei esaminati c’era anche l’Italia.
I risultati dell’indagine – che costituiscono la base del libro The Global Smartphone: Beyond a Youth Technology (autore il professor Daniel Miller insieme ai suoi collaboratori) – hanno rilevato come i cellulari siano diventati importanti quanto il luogo in cui si vive; una sorta di abitazione tanto che, in caso di perdita, la sensazione che si prova è paragonabile all’essere diventato un senzatetto. La ricerca ha evidenziato anche che l’utilizzo dello smartphone fa sentire gli anziani “più giovani”. Mentre per i senior cinesi usare il cellulare significa aiutare il proprio Paese ad essere tecnologicamente più avanzato.
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