Nick Gardner a 81 anni decide di scalare le montagne più alte della Scozia per raccogliere fondi contro l’Alzheimer, malattia di cui soffre da tempo sua moglie Janet.
Trentun anni fa Nick e Janet Gardner, inseparabili dal 1972, anno del loro incontro, decidono di trasferirsi dal sobborgo inglese di Stockport in una fattoria nella brughiera scozzese. La coppia, con i suoi quattro figli, è alla ricerca di una vita più semplice a contatto con la natura. Purtroppo il progetto si interrompe quando a Janet viene diagnosticato l’Alzheimer. La malattia, infatti, la costringe ad un lento declino fisico e mentale, al punto di aver bisogno di un’assistenza continua lontana da casa.
La grande sfida di Nik
“La sua salute ha iniziato a peggiorare nel 2002 con l’osteoporosi. Poi, nel 2018, è arrivata una devastante diagnosi di Alzheimer e demenza vascolare”, spiega Nik su Virgin Money Giving, una piattaforma no profit per la raccolta fondi. Per affrontare il dolore della perdita, Nik ha infatti deciso di dedicarsi al volontariato lanciando una sfida. Un sistema di raccolta fondi molto popolare in Gran Bretagna, che consiste nello sfidare se stessi in cambio di un riconoscimento in denaro da destinare alla beneficienza. Nik trova ispirazione nella natura, passione condivisa con la sua amata compagna, e decide di scalare tutti i 282 “Munro” della Scozia. Munro è il nome col quale sono conosciute le montagne scozzesi sopra i 914 metri. Una missione impossibile anche per molti scalatori più giovani.
Con l’entusiasmo di un ragazzino
Dopo aver raggiunto il Buachaille Etive Mòr, alto più di 1.020 metri, l’81enne si ferma ad osservare le aspre montagne circostanti, i laghi e le valli attraverso la nebbia. “È così eccitante, ogni volta che raggiungo la meta mi sento ancora un ragazzino”, racconta all’agenzia Reuters. “Ho bisogno di cappello, guanti e giacca antivento, ma preferisco essere qui che in una casa con riscaldamento centralizzato”. Nonostante le difficoltà legate al Coronavirus, ha già raggiunto 117 delle oltre 200 cime, ed è ormai vicino all’obiettivo iniziale, che prevede di completare la sfida in 1.200 giorni.
“In onore di Janet”
Nick è intanto già riuscito a raccogliere più di 30.000 delle 40.000 sterline prefissate. Denaro che andrà, “in onore” di sua moglie, all’Alzheimer’s Scotland e alla Royal Osteoporosis Society. “Voglio fare qualcosa a beneficio dei malati e dei loro caregiver”, commenta emozionato. Tanto è l’entusiasmo messo nell’impresa, che Nick ha messo da parte l’abituale timidezza e non si fa scrupolo di fermare altri escursionisti per raccontarla. Molti di loro, ammette, sono sorpresi per la sua età, ma non mancano di partecipare al progetto. Alcuni con un contributo economico, altri accompagnandolo. In effetti questo eroe della scalata non è più del tutto solo tra i monti. “Sarebbe da irresponsabili, in effetti”, spiega. Al contrario, ora può contare su nuovi amici, come la guida 48enne Ross Hyslop, che lo accompagna in tutte le arrampicate. “Perdere Janet è stato come scalare la montagna più alta della mia vita – ammette commosso – ma sfidare l’altezza mi ha dato coraggio ed energia”.
Il rapporto inglese sulle demenze
Come nel resto d’Europa, anche nel Regno Unito il numero di pazienti affetti da una qualche forma di demenza è in costante aumento. Il report “Proiezioni delle persone anziane con demenza e costi della cura 2019-2040” fornisce i dati più aggiornati. La ricerca mostra che nel 2019 i malati erano oltre 850.000, ossia 1 persona su 14 nella fascia di età pari o superiore a 65 anni. Se la tendenza attuale continuerà, si prevede che il numero dei cittadini affetti da questa malattia aumenterà fino ad 1 milione entro il 2025, per raggiungere un milione e 590.000 entro il 2040.
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