Un’App che aiuta le persone ipovedenti o non vedenti a sentirsi meno sole. Perché anche le azioni quotidiane, senza un accompagnatore, non sempre possono essere svolte. Ed è difficile, a volte, trovare un assistente. L’applicazione Netblind mira a colmare questo gap. L’App mette in collegamento, infatti, persone con disabilità visiva e accompagnatori.
Storia di un’Applicazione
Tutto è nato dall’idea di Antonio Antoci, un ragazzo siciliano, che vive a Ragusa. Antonio non ha permesso alla disabilità di condizionargli la vita: ha viaggiato, fatto sport, partecipato a concerti in tutta Italia. Insomma, ha sempre cercato di mantenere un’indipedenza. Purtroppo però ha dovuto fare anche tante rinunce, quando non c’era nessuno disposto ad accompagnarlo.
Avendolo vissuto sulla propria pelle, ha voluto creare una soluzione. Così si è messo a tavolino e con un gruppo di sviluppatori software ha ideato un applicativo che aiutasse i non vedenti a mettersi in contatto con i volontari. Una vera e propria community nazionale: ecco cos’è Netblind.
Come funziona la community di Netblind
L’applicazione è stata concepita per essere intuitiva e semplice da usare. Dopo essersi registrati, l’utente con deficit visivo può chiedere assistenza applicando una serie di filtri per cercare il profilo del volontario ideale.
Ci sono vari criteri di ricerca: la vicinanza geografica, la conoscenza di una lingua straniera e così via. Dopo aver stabilito i parametri della ricerca, è l’App stessa che ricerca e seleziona le persone, tra le iscritte al database, che rispondano alle caratteristiche e alle competenze richieste dal disabile visivo. Se la ricerca va a buon fine, una notifica sul cellulare mette in contatto il volontario con la persona non vedente. A questo punto sarà possibile, per entrambi, scambiare i contatti social e telefonici. Così da organizzarsi e poter condividere esperienze formative, ludiche e sociali.
Un aiuto inaspettato durante il lockdown
Netblind si è rivelato un ottimo strumento soprattutto durante il primo lockdown, quando le attività del Servizio Civile Nazionale avevano subito una brusca interruzione. In quel momento alle persone non vedenti è mancato un supporto, anche soltanto per andare a fare la spesa o in farmacia. L’applicazione è riuscita a lenire questo disagio.
Ad oggi, la community di Netblind registra un numero di persone disabili superiore a quello dei volontari. L’auspicio degli ideatori è che questa tendenza possa ribaltarsi, così che un numero sempre maggiore di persone possa mettersi a disposizione. Perché fare del bene è bello, e non servono ricompense.
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