Il vaccino anti-Covid è sicuro per il cuore. È quando afferma un nuovo studio condotto dall’Università di Bologna, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Ambientali e della Prevenzione dell’Università di Ferrara e dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Pescara. I dati confermano che i vaccini anti Covid non hanno provocato un aumento del rischio cardiovascolare come presenza di infarti, ictus, arresti cardiaci, miocarditi, pericarditi e trombosi venose profonde.
La ricerca
La ricerca, pubblicata sulla rivista Vaccines, ha monitorato per 18 mesi l’intera popolazione della provincia di Pescara e ne ha raccolto i dati sanitari. Nessuna patologia è risultata più frequente fra i vaccinati rispetto ai non vaccinati.
“I risultati che abbiamo ottenuto mostrano in modo netto che tra i vaccinati non c’è stato un aumento di rischio di malattie gravi”, ha dichiarato Lamberto Manzoli, epidemiologo coordinatore dello studio. “Vi sono stati casi isolati negativi, ma il profilo di sicurezza dei vaccini utilizzati durante la pandemia è stato confermato e sarà ora importante continuare il monitoraggio su un periodo più lungo.”
L’analisi ha anche confermato che le persone che hanno contratto il virus anche da vaccinate sono più protette dal Coronavirus rispetto a chi è guarito senza essersi vaccinato. Una maggiore incidenza delle patologie cardiovascolari è emersa invece fra chi non ha contratto il Covid e ha solo una o due dosi di vaccino, rispetto a chi ne ha tre o più.
Si tratta dell’unico studio che al momento ha potuto seguire la popolazione per un tempo superiore ai 12 mesi, prendendo in considerazione l’età, il sesso e il profilo clinico dei partecipanti. I risultati hanno mostrato che sia i decessi registrati che l’insorgenza delle patologie prese in esame sono meno frequenti tra le persone vaccinate, indipendentemente dagli altri fattori considerati.
I precedenti
Alcuni mesi fa una ricerca inglese era giunta agli stessi risultati. Gli studiosi dell’Università di Oxford, dopo un’analisi dei dati di milioni di soggetti con più di 13 anni, erano giunti alla conclusione che il rischio di miocardite dopo la vaccinazione contro il Covid fosse inferiore di almeno 11 volte rispetto a quello post-infezione da Covid-19.
Lo studio ha considerato il database di immunizzazione nazionale del Regno Unito per tutte le persone adulte che avevano ricevuto almeno una dose di vaccino tra il primo dicembre 2020 e il 15 dicembre 2021, per un totale di 43 milioni di persone.
Anche uno studio danese dell’Ospedale Herlev e Gentofe di Hellerup ha confermato la sicurezza dei vaccini rispetto al rischio cardiologico. La ricerca aveva rilevato che i vaccini non peggiorano l’insufficienza cardiaca e non aumentano il rischio di tromboembolismo venoso o di miocardite nei pazienti con insufficienza cardiaca. In questo caso i pazienti coinvolti sono stati oltre 101mila: oltre 50 mila non vaccinati con insufficienza cardiaca e 50 mila, sempre con insufficienza cardiaca, vaccinati con uno dei due vaccini mRna nel 2021.
I partecipanti sono stati seguiti per 90 giorni.
© Riproduzione riservata