Il fitness sarebbe la vera chiave della longevità. Lo spiega un nuovo studio americano, secondo cui una proteina, secreta dal fegato dopo l’attività fisica, avrebbe effetto neuro-protettivo.
L’esercizio fisico è uno dei modi più studiati e più potenti per proteggere il cervello dal declino cognitivo legato all’età. Non solo: migliora anche le condizioni di chi è a rischio di malattie neuro-degenerative come il morbo di Alzheimer e la demenza.
Il team ha scoperto che la proteina Gpld1 aumenta la circolazione sanguigna dei topi dopo l’esercizio e che i suoi livelli sono strettamente correlati con i miglioramenti nelle prestazioni cognitive degli animali.
Ma lo stesso discorso vale anche per l’uomo. L’analisi dei dati umani raccolti, nell’ambito dello studio Hillblom Aging Network dell’UCSF Memory and Aging Center, ha mostrato che la Gpld1 è molto più elevata anche nel sangue degli adulti sani e attivi rispetto a quelli meno attivi. «Ad essere onesti – ha commentato uno degli autori dello studio, Saul Villeda – non mi aspettavo che una singola molecola potesse spiegare così tanti benefici dell’esercizio sul cervello. Sembrava più probabile che l’attività fisica esercitasse molti piccoli e sottili effetti».
«Attraverso questa proteina, il fegato risponde all’attività fisica e dice al cervello di diventare giovane. Questo è un notevole esempio di comunicazione fegato-cervello che, per quanto ne sappiamo, nessuno sapeva esistesse».
La ricerca è stata pubblicata su Science.
SINTESI DI: Fitness, perché è la chiave della longevità, Monica Coviello, www.gqitalia.it, 27-08-2020
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