I bambini hanno un compito preciso: far sorridere gli anziani. La paga? Latte artificiale e pannolini. L’iniziativa ideata in una casa di riposo nel sud del Giappone.
I bambini possono andare al lavoro quando vogliono: devono avere meno di quattro anni e ricevono un compito preciso. La loro mansione, in questo caso, è far ridere i cento anziani ospiti di una struttura. L’idea, nata in una casa di riposo di Kitakyushu, nel sud del Giappone, favorisce infatti l’incontro tra generazioni.
Ad oggi, stando a quanto riporta il quotidiano giapponese “Japan Times” sono circa 30 i bambini “assunti”. Ovviamente possono fare una pausa quando hanno fame, sonno o “a seconda del loro umore”, si legge nel contratto citato dalla rivista nipponica.
I bambini “assunti” per far sorridere gli anziani
“I bambini stanno sempre con le loro madri. È proprio come se li portassero a fare una passeggiata in un parco” spiega ai taccuini del quotidiano Kimie Gondo, responsabile della casa di cura. Aggiunge, inoltre: “La semplice vista dei bambini fa sorridere i nostri ospiti”.
I piccoli assunti, al di là di ogni ironia, non hanno turni e non hanno orari ovviamente. I loro servizi vengono compensati con latte e pannolini. Uno scambio equo che si struttura sulle necessità di piccoli e grandi: sorrisi per i nonni e occasione di gioco per i bambini. Il progetto giova anche alle mamme, perché risparmiano nell’acquisto dei beni necessari alla cura dei piccoli.
Il legame tra i bambini e gli ospiti della struttura
Una “trovata” geniale fonde esigenze e aspettative e consente di ottenere un risultato importante. Tanto è vero che, stando a quanto si legge sulla rivista giapponese, alcuni bambini vanno così d’accordo con i residenti della casa di riposo che sembra ci sia un rapporto di parentela. E quale legame se non quello tra nonni e nipoti?
“I residenti sembrano deliziati dalle giovani reclute e le hanno salutate, avviando conversazioni o offrendo loro abbracci” spiega ancora Gondo. E sono i senior stessi ad esternare con entusiasmo la loro gioia. “I bambini sono carini. Mi riportano indietro nel tempo, mi fanno ricordare quando ero genitore” è il commento che va per la maggiore tra gli ospiti della residenza.
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