È stata la Regione Lazio a lanciare nuovamente l’allarme: sono ancora molti gli over 50 che rifiutano il vaccino e rimangono fermamente contrari.
Nonostante gli sforzi messi in campo nelle ultime settimane – con medici e personale sanitario che hanno chiamato uno ad uno i tanti ritardatari, spiegando l’importanza dell’immunizzazione – la situazione resta complessa.
I numeri stanno migliorando, complice anche il Green Pass sempre più vincolante, ma anche questo non è ancora sufficiente. Perché ad oggi il 13,2% degli over 50 continua a scuotere il capo dinanzi alla campagna vaccinale e non ha ancora ricevuto neanche una dose di vaccino. Si tratta di un esercito di oltre centomila persone, 124.305 per l’esattezza, calcolate sulla base complessiva di 940.470 residenti. Sono dati, questi ultimi, emersi dall’ultimo report della cabina di regia nazionale che, a cadenza settimanale, monitora lo stato delle vaccinazioni divise per fasce di età e territorio.
Le cause e i rischi
Si tratta di una presa di posizione che può avere diverse cause ma, essenzialmente, ci sono due grandi sottogruppi. Da una parte gli over 50 che, per aderire ad una ideologia, si dichiarano apertamente contrari. Sono i cosiddetti “no vax”, i quali però rappresentano una quota molto bassa all’interno di questo scacchiere. Poi c’è quella quota di persone che non può sottoporsi a vaccino a causa di pregresse patologie.
La stragrande maggioranza dei non vaccinati, invece, è spinta soltanto dalla paura. Paura di non conoscere ancora, le conseguenze, della sostanza che viene iniettata. Paura che gli effetti collaterali possano essere letali.
Se a tutto ciò aggiungiamo anche gli Over con un’età anagrafica dai 60 ai 79 anni, però, l’asticella dei non vaccinati impenna. Fino a raggiungere le 215.938 persone. Un numero che non può lasciarci indifferenti, ma deve metterci in allarme. Perché sono queste le persone che, statistiche alla mano, rischiano di sviluppare una forma grave di Covid. C’è infatti un ulteriore dato inconfutabile: le terapie intensive, ovvero nei reparti più critici, sono occupate per oltre il 90% da adulti con più di 50 anni e persone non vaccinate.
© Riproduzione riservata