Secondo l’Osservatorio Pensioni dell’Istituto, al 1° gennaio 2022 sono state erogate quasi 18 milioni di pensioni. Di queste, il 22,4% di natura assistenziale. Ma questa percentuale raddoppia al 44,2% se si considerano le sole pensioni liquidate nel 2021, pari a 1 milione e 300mila.
Al 1° gennaio 2022 un pensionato su cinque percepisce una prestazione di natura assistenziale, come invalidità civile, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali. Se consideriamo le sole pensioni liquidate nel 2021, il rapporto sale a 2 pensionati su cinque. È quanto emerge dall’Osservatorio Pensioni Inps diffuso lo scorso 23 marzo.
Quasi 18 milioni di pensioni vigenti al primo gennaio 2022
Sono 17.749.278 le pensioni vigenti al primo gennaio di quest’anno. Di queste, 13.766.604 (il 77,6%) di natura previdenziale e 3.982.674 (il 22,4%) di natura assistenziale. La spesa complessiva per queste pensioni sull’anno è stata pari a 218,6 miliardi di euro, di cui 195,4 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 23,2 miliardi da quelle assistenziali. Numeri sostanzialmente invariati rispetto al 2020. Tuttavia, se guardiamo alle pensioni liquidate nel 2021, pari a 1.315.171, aumenta dal 40,7 al 44,2% la percentuale delle pensioni di natura assistenziale. Per queste sono stati stanziati 14,1 miliardi di euro: circa il 6,5% dell’importo complessivo annuo.
Più della metà dei pensionati non arriva a 750 euro al mese. Oltre il 70% sono donne
L’importo medio mensile della pensione di vecchiaia è di 1.285,44 euro, con una punta di 1.379,92 euro nel Nord, dove si concentrano la maggior parte dei pensionati che percepiscono prestazioni previdenziali. In media, i pensionati hanno 74,1 anni, ma mentre gli uomini vanno in pensione mediamente a 71,5 anni, l’età pensionabile delle donne arriva a 76,2 anni. Le donne, peraltro, continuano ad essere svantaggiate negli importi: se il 58,4% delle pensioni è inferiore a 750 euro, questa percentuale raggiunge il 71,1% fra le pensionate. Il dato – precisa l’Inps – non tiene conto dei casi in cui si percepiscono più prestazioni pensionistiche o altri redditi.
Nel 2021 oltre il 60% delle pensioni è di vecchiaia. A quota 3 milioni gli invalidi civili
Le pensioni liquidate nel 2021 sono per il 60,4% pensioni di vecchiaia, per il 32,3% ai superstiti e per il 7,4% di invalidità previdenziale. Le prestazioni di tipo assistenziale sono invece costituite per ben il 93,3% da prestazioni di invalidità civile e per il restante 6,7% da assegni sociali. Gli invalidi civili che percepiscono un sostegno dall’Inps sono 2.773.540. Di questi, 601.298 percepiscono solo pensioni, 1.771.213 solo indennità e 401.029 sia pensioni che indennità di accompagnamento.
Circa la metà degli assegni è per lavoratori dipendenti del settore privato
Anche i rapporti fra le singole Gestioni previdenziali restano praticamente stabili rispetto alla precedente rilevazione. Quasi la metà degli assegni, il 48,4%, è in carico alle gestioni dei dipendenti privati. Fra queste, quella predominante è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti che gestisce il 45,8% del complesso delle pensioni erogate e il 58,7% degli importi in pagamento. Seguono le gestioni dei lavoratori autonomi: erogano il 28,2% delle pensioni per un importo complessivo in pagamento pari al 24,3% del totale. Infine, alle gestioni assistenziali fanno capo, come abbiamo anticipato, il 22,4% delle prestazioni, con un importo in pagamento pari al 10,6% del totale.
I pensionati sono soprattutto uomini
Tutte le tipologie di pensione sono percepite principalmente da uomini. Fra le prestazioni di natura previdenziale, le pensioni di vecchiaia rappresentano il 68% e, di queste, il 57,2% è percepito da uomini. Del 26,3% di pensioni ai superstiti, il tasso di mascolinità è del 12,3%. Addirittura circa il 75,1% delle pensioni di anzianità o anticipate è erogato a uomini. Anche per le pensioni di invalidità previdenziale, erogate ai sensi della legge n. 222/84, c’è una preponderanza maschile: il 65,3% per l’assegno di invalidità e il 69,8% per la pensione di inabilità.
Se guardiamo alle prestazioni assistenziali, queste sono costituite per la gran parte da pensione e/o indennità di invalidità civile (79,7%), di cui il 41,3% percepite da uomini. Pensioni e assegni sociali rappresentano il restante 20,3%, di cui il 37,3% erogate a uomini.
Italia a più velocità anche sulle pensioni
L’Osservatorio Pensioni dà uno sguardo anche ai territori. Le pensioni si concentrano nel Nord (47,85% del totale), seguito da Sud (30,77%) e Centro (19,31%). I pensionati all’estero rappresentano il restante 2,06% (pari a 366.226 pensioni). Se al Nord si concentrano soprattutto le categorie vecchiaia e superstiti, seguito dal Centro e dal Mezzogiorno, l’ordine si inverte per le pensioni di categoria invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali, che sono quelle predominanti nel Mezzogiorno.
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