È così negli Stati Uniti, dove gli studi dei chirurghi plastici sono stati presi letteralmente d’assalto, ed è così anche nel nostro paese, dove gli specialisti fanno addirittura fatica a soddisfare tutte le richieste. Secondo la Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica (Sicpre) dopo il lockdown si è registrato un incremento di circa il 50% degli interventi.
Confermano questo trend anche gli esperti dell’American Society of Plastic Surgeons che hanno stilato una classifica
delle procedure maggiormente richieste sia da uomini che da donne: tossina botulinica, aumento del seno, filler riempitivi, liposuzione, addominoplastica.
In particolare, le stime americane indicano un incremento del 10% degli interventi di mastoplastica additiva, cioè la procedura chirurgica che ha lo scopo di aumentare il volume del seno. Si stima che gli interventi di mastoplastica additiva abbiano raggiunto un totale di 54mila solo in questa prima parte del 2020.
A seguire, tra gli interventi più in voga negli Usa c’è la blefaroplastica, cioè un ringiovanimento delle palpebre; esigenza sentita soprattutto dalle donne ora che son costrette a uscire con la mascherina e a lasciare quindi scoperti solo gli occhi. Poi tra le richieste ricevute maggiormente dagli specialisti americani troviamo la liposuzione, il lipofilling del volto e l’addominoplastica. Mentre la rinoplastica è la più gettonata tra gli uomini.
SINTESI DI: Il boom del “ritocchino”, colpa delle videocall, Valentina Arcovio, Il Messaggero, 17-08-2020
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