Gli rincari delle feste in merito cenoni e pranzi di Natale risultano considerevoli a Cosenza. A dirlo è un’indagine realizzata dal Coordinamento delle Associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori.
Il Natale, quest’anno, è più salato al centro e al sud. Notevoli i rincari previsti per il periodo delle festività in vari ambiti merceologici. La città con i prezzi più alti sui generi alimentari è Cosenza, mentre Grosseto è la città con le bevande alcoliche più costose. Al primo posto per gli aumenti sull’abbigliamento c’è Imperia. Lo dice Codacons.
Diminuisce la spesa media per i regali di Natale
E se durante la settimana del Black Friday, gli italiani hanno speso circa due miliardi e mezzo di euro per gli acquisti online, il tetto di spesa pro capite per i regali di Natale 2022 si ferma a 157 euro. Secondo i dati diffusi da un’indagine dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno il tetto di spesa è il più basso degli ultimi anni. Come già raccontato dalle pagine di Spazio50, nel 2009 la spesa per i regali di Natale era di 14,4 miliardi, nel 2019 di 9,6 miliardi nel 2019. Infine, nel 2020, che passerà alla storia come l’anno della pandemia, la spesa si è attestata a 7,9; nel 2021, invece, a 7,4. Elementi che – per Confcommercio – non sono fonte di preoccupazione: “Ci aspettiamo sorprese positive in un contesto difficile, a meno che non ci sia un crollo della fiducia” spiegava il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella.
L’indagine Codacons su scala regionale
Quali saranno le città italiane che risentiranno maggiormente degli aumenti dei prezzi al dettaglio? Lo rivela un’indagine di Codacons diffusa a pochi giorni dal Natale. Rielaborando gli ultimi dati definitivi dell’Istat sull’inflazione, il Codacons posiziona Cosenza in testa alla classifica delle città italiane dove pranzi e cenoni subiranno gli aumenti più considerevoli. I prezzi dei prodotti alimentari, nella città calabrese, aumentano del 17,4% rispetto allo scorso anno. In seconda posizione si colloca Olbia (+16,6%), seguita da Catania (+16,4%), Grosseto (+16,2%), Viterbo, Macerata e Pistoia (+16,1%), Imperia (+16%). La Toscana, invece, è al primo posto come regione per gli aumenti delle bevande alcoliche, quindi, vini, spumanti, liquori. Grosseto e Livorno sono le città che subiscono gli aumenti maggiori (+10,2%), ancora Modena (+9,9%) e Avellino (+9,8%).
Imperia in testa per i rincari sull’abbigliamento
I rincari maggiori sui prodotti di abbigliamento si registrano, dunque, a Imperia (+8,3%) seguita da Belluno (+7%), Piacenza (+6,8%) e Macerata (+6,4%). Chi decide, invece, di regalare elettrodomestici e prodotti per la casa, spende il 10,2% in più a Roma, Arezzo e Livorno, città che registrano i maggiori incrementi per tale tipologia di regali. I ristoranti più cari? A Viterbo, dove i listini dei menu aumentano in media del 12,4% rispetto allo scorso anno; al secondo posto Cosenza con un +11%, seguita da Trento (+10,5%), Olbia (+10,3%) e Palermo (+10,1%).
Classifica città con i maggiori rincari su prodotti alimentari
- Cosenza 17,4%
- Olbia-Tempio 16,6%
- Catania 16,4%
- Grosseto 16,2%
- Pistoia 16,1%
- Macerata 16,1%
- Viterbo 16,1%
- Imperia 16%
- Teramo 15,9%
- Massa-Carrara 15,7%
Classifica città con i maggiori rincari su bevande alcoliche
- Grosseto 10,2%
- Livorno 10,2%
- Modena 9,9%
- Avellino 9,8%
- Macerata 9,6%
- Ancona 9,3%
- Verona 9,2%
- Vercelli 8,9%
- Arezzo 8,8%
- Pistoia 8,7%
- Firenze 8,7%
- Pisa 8,7%
- Caserta 8,7%
Classifica città con i maggiori rincari su abbigliamento
- Imperia 8,3%
- Belluno 7%
- Piacenza 6,8%
- Macerata 6,4%
- Forlì-Cesena 5,9%
- Alessandria 5,9%
- Varese 5,8%
- Siena 5,6%
- Catania 5,5%
- Grosseto 5,5%
- Udine 5,5%
Classifica città con i maggiori rincari su elettrodomestici e prodotti per la casa
- Roma 10,2%
- Arezzo 10,2%
- Livorno 10,2%
- Macerata 10,1%
- Ascoli Piceno 10,1%
- Siena 10,1%
- Perugia 10,1%
- Cagliari 10,1%
- Alessandria 10,1%
- Cuneo 10%
Classifica città con i maggiori rincari su ristorazione
- Viterbo 12,4%
- Cosenza 11%
- Trento 10,5%
- Olbia-Tempio 10,3%
- Palermo 10,1%
- Gorizia 10%
- Verona 9,9%
- Forlì-Cesena 9,9%
- Pistoia 9,7%
- Siena 9,2%
- Lecco 9,2%
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