Salvatore Narciso. Diplomato. Già nell’arma dei carabinieri, ha partecipato nel reparto investigativo alla lotta al banditismo. Direttore del centro investigativo Ctu, consulente tecnico del tribunale e giudice popolare di Corte d’Assisi. Scrive da sempre ed è autore di opere inedite. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a Catania.
Nell’800 le donne erano ancora all’angolo, perché secondo molti uomini avrebbero dovuto occuparsi solo della casa e della famiglia. Ci furono donne che ebbero il coraggio di seguire le regole che spettano a11’amore per la famiglia, ma gli venne riconosciuto anche il ruolo fondamentale quello di poter svolgere con la loro intelligenza, la partecipazione quale protagonista della sto- ria d’Ita1ia. Ci furono donne nel movimento di liberazione che si legarono con potenti personaggi dell’epoca per aiutare gli esuli. Mentre la polizia austriaca non li perdeva d’occhio cercava sempre di ostacolarli. Molti di queste donne si incontrarono nei salotti di Parigi con i compositori Vincenzo Bellini, Gioachino Rossini, Victor Hugo e tanti altri per programmare la lotta di liberazione e l’unione del1’Ita1ia. Sono molti le donne a cui dobbiamo dare il nostro riconoscimento, per l’amore che hanno dato alla famiglia e alla Patria. Non possiamo non citare con orgoglio la “Catanese” Peppa a Cannoniera “Giuseppa Bolognara Calcagno”, serva di un oste catanese, crebbe in città abbandonata dai genitori naturali di Barcellona Pozzo di Gotto, entrò in contatto con i noti rivoluzionari per l’Unità d’Ita1ia grazie alla relazione con Vanni stalliere, con cui aveva intrapreso una relazione. Durante l’insurrezione del maggio 1860 si distinse con alcuni atti eroici, in aiuto agli insorti catanesi. Il più importante che le valse il soprannome con cui viene riconosciuta oggi, si svolse in prossimità di quella che è oggi Piazza San Placido, Peppa ed alcuni rivoluzionari trascinarono uno dei cannoni strappati ai borbonici, l’obiettivo era quello di arrivare sulle mura di Palazzo Biscari per colpire le navi da guerra borboniche che bombardavano la città. Vista la situazione i borbonici non interruppero la carica, fu allora che Peppa fece davvero fuoco con il cannone, abbattendo gran parte delle truppe. A Catania esiste la via intitolata a Peppa La Cannoniera, fu una delle figure fondamentali durante le insurrezioni antiborboniche catanesi. Il 31 maggio 1860 quando, nella città di Catania, risuona un grido “L’Italia e Vittorio Emanuele” era la voce del maggiore Giuseppe Poletti che guido gli insorti antiborbonici contro le truppe regie che occupavano il centro della città. Terminate le imprese che portarono all’Unità d’Ita1ia, per il suo valore venne decorata con la medaglia d’argento al valore mili- tare, ricevette una pensione mensile. Fu una donna che ha portato al genere femminile una inclusione, di libertà ed uguaglianza.
Col passare degli anni abbiamo visto tante donne in diversi campi che si sono distinte. Da annoverare Cristina Trivulzio di Belgioioso ebbe il coraggio di non seguire le regole, il suo anticonformismo un alto prezzo. Colta, intelligente e audace a cui venne riconosciuto il ruolo fondamentale del Risorgimento Italiano, ebbe legame di affetto e di amicizia con la “Carboneria” movimento di liberazione, viaggiò nelle maggiori città Italiane, in ognuna delle quali strinse legami con intellettuali e patrioti, non smise mai di impegnarsi per la causa Italiana, si trovava a Napoli quando scoppiarono le cinque giornate di Milano, partì con 200 volontari entrò in città stringendo in pugno la bandiera tricolore, ella sfuggì all’arresto rifugiandosi più volte a Parigi dove si incontro con Garibaldi e Mazzini, dopo tanti sacrifici, tante lotte che la segnarono fisicamente, nel 1861 dopo la proclamazione dell’unità d’Ita1ia, lasciò ogni attività politica visse a Milano sul lago di Como, dove morì di polmonite a “Locate” nel 1871.
Da recente nella piazzetta Belgioioso a Milano il sindaco Giuseppe Sala ha svelato la statua di Cristina Trivulzio, riconoscendole il ruolo di protagonista della storia d’Italia. È la prima statua dedicata a una donna. Teresa Mattei apparteneva ad una famiglia agiata, cattolica, intellettuale viveva in una atmosfera di libertà sostenitrice dell’ideologia mazziniana, ma divenne un’antifascista lei e famiglia durante il regime fascista con la sua tenacia ha contribuito alla lotta contro gli abusi le violenze le ingiustizie, come quelle che con il decreto 2480 del 9/12/1926 le donne venivano escluse in Italia dalle cattedre di lettere e filosofie, nei licei vennero tolte alcune materie negli istituti tecnici e nelle scuole medie e si vietò loro di essere nominate dirigenti o presidi. Una successiva legge del 1934 (legge 221) limitava l’assunzione femminile, tutta una seria di altre leggi impedisce alle donne di con- correre a più elevate classi sociali. In un piccolo libretto del ventennio “Piccola Italia” si recitava che fosse necessario usare la violenza. Vi era Artemisia Gentileschi pittrice legata al panorama artistico di Roma, legata al processo sullo stupro, che la vide vittima, ma che ella ebbe il coraggio di denunciare.
Dopo Maria Montessori che con il suo metodo portò il suo nome in migliaia di scuole materne, elementari e superiori in tutto il mondo, dove visse anche la Grazia Deledda unica donna ad avere ricevuto il premio Nobel per la letteratura, dove nelle sue opere racconta con un tocco di umanità le storie personali di grande ispirazione e forza emotiva che trattano temi come il dolore e la morte, con uno stile non convenzionale e per la sua forza espressiva, Anna Magnani che si lega alla storia dello spettacolo in Italia, vinse l’Oscar per La Rosa Tatuata, la sua fama ne valse anche una stella sulla Walk of Fame di Hollywood, fu una delle poche attribuite a personalità Italiane. Rita Levi Montalcini una delle donne più forte che l’Italia abbia avuto, una importante ricercatrice fino all’età di 103 anni che attraverso il secolo, vivendo in Belgio e negli Stati Uniti arrivando a vincere il Nobel per la medicina grazie alle sue scoperte sul sistema nervoso, senatrice a vita fino alla morte è simbolo de1l’intraprendenza conosciuta in tutto il mondo. Nilde lotti, prima donna a ricoprire il ruolo della presidenza della Camera dei deputati, è stata una figura politica fondamentale nell’Ita1ia del dopoguerra nella neonata Repubblica Partigiana comunista che s’impegnò in numerose battaglie etiche sociali. Alda Merini la più grande poetessa italiana del 20esimo secolo nota per la profondità dei suoi componimenti che hanno attinto da una vita travagliata, come infatti le sofferenze mentale fu internata in un ospedale psichiatrico, dal quale però uscì con una grande consapevolezza sul dolore e la condizione umana. La frase sull’amore e sulla vita non può essere non conosciuta e amata da tutte le donne. La lista delle donne di oggi non è ter- minata perché abbiamo Samanta Cristoforetti, la prima donna italiana astronauta aviatrice Europea negli equipaggi dell’agenzia spaziale, comandante della stazione internazionale, dove con- segui il record di permanenza nello spazio. Non possiamo non citare ed elencare tante donne nella storia dell’Italia.
Oggi in Italia abbiamo donne che sono, impresarie di aziende, autisti, militari, carabinieri, poliziotti, finanzieri, medici, tecnici specialisti nel campo dell’informatica, scienziati, in tutti settori abbiamo la presenza della donna. Oggi in Italia abbiamo per la prima volta al governo una donna, Giorgia Meloni che si trova a governare in momento molto delicato ed importante per il nostro paese e per la compartecipazione con l’Europa ed il mondo intero, in un momento dove deve risolvere problemi importanti dell’Ita1ia e per l’Italia, che fino ora ha marciato con due marcie differente, tralasciando i veri problemi fra il sud ed il nord per i governi precedenti, come l’agognato ponte sullo stretto di Mes- sina, che darebbe lavoro per anni, ed unirebbe l’Italia, è priva di collegamenti ferroviarie, mentre il nord si è trovata più vicina all’Europa. Ella sono certo che non ama tornare indietro al passato, l’Italia ha avuto milioni di morti, è stata lacerata per l’ambizione del potere e della supremazia. Ella saprà parlare, concor- dare e pacificare con tutte le forze politiche, per il bene dell’Italia, Ella avrà cura di intensificare l’attenzione sulla sanità, sulla sicurezza, sul lavoro e le pensioni. Oggi la donna deve svolgere i propri compiti affianco all’uomo perché questo è il suo posto e poi non trascurare l’elemento base assegnato alla donna quello della casa ed impartire l’istruzione è l’educazione ai figli quella che oggi viene a mancare nel mondo del benessere. Sono certo che oggi la donna saprà dare molte cose ed eliminare la violenza. nelle scuole, nei posti di lavoro.
La donna la prima meraviglia del creato, saprà vivificare l’aria che penetra nell’animo umano rendendola pura e trasparente e libera, restando lontana dalla guerra e dalle sue brutture. L’uomo deve essere rispettoso e ammirato delle sue qualità, essa è compagna assoluta è compartecipe della dignità umana colei che da calore ed infonde coraggio nelle tragedie a cui si va incontro. Non oso immaginare la vita senza una donna, sarebbe un buco nero senza respiro, una ferita infetta destinata a non guarire.