L’obbligo vaccinale parla ormai molte lingue al mondo. Con l’obbligo introdotto per decreto alla vaccinazione over 50 (Dl 1/2022 in vigore dall’8 gennaio), l’Italia si è unita infatti a una pattuglia di Paesi sempre più numerosa e sparsa da un capo all’altro del pianeta. Si va dall’Europa al Sud America passando anche per la Micronesia, il Tagikistan e il Turkmenistan.
La Grecia e gli over 60
L’ultima ad aderire all’idea della necessità di una campagna vaccinale estesa è stata, nelle scorse ore, la Grecia dove è scattato l’obbligo per gli over 60. Obbligo che prevede anche lì multe per chi, renitente al vaccino, intenda ancora non immunizzarsi nonostante l’obbligo. Solo che in Grecia le sanzioni hanno ben altra entità: la previsione è di 100 euro al mese, fino a quando non si decida di farsi somministrare la prima dose (non “100 euro una tantum” come da noi). Un’operazione che stando alle parole del ministro della Salute ellenico, Thanos Plevris , vedrebbe destinare il ricavato delle sanzioni “al finanziamento degli ospedali pubblici”.
Il caso russo
Ma, come dicevamo, l’Italia non è da sola. Qui, per certo, Vienna ha da tempo previsto il vaccino obbligatorio a tutti gli over 14 da febbraio (multe per chi si sfila fino a 3.600 euro) mentre è da marzo che, nella Repubblica Ceca, gli over 60 dovranno sottoporsi per legge all’immunizzazione. In Russia, invece, l’obbligo ha a che fare solo con i residenti di San Pietroburgo che siano anziani e con patologie pregresse.
Le regole altrove
Altrove al mondo le opzioni sono davvero disparate. In Indonesia, ad esempio, si vaccina senza distinzioni: l’obbligo è per tutti. Idem nella minuscola Micronesia – ha appena 115mila abitanti -, in Tagikistan, nel Turkmenistan e in Ecuador dove, però, l’obbligo vaccinale scatta a partire dai diciotto anni. La Malesia, invece, ricalca lo stile della Grecia e impone il vaccino per legge agli over 60.
Il caso italiano della multa per chi si oppone
Paese che vai, dunque, lotta alla pandemia che trovi. Da noi, appunto, si è scelto di percorrere al momento la strada della vaccinazione obbligatoria per gli over 50 con conseguente multa per gli inadempienti. Funziona così: prima dell’avviso di addebito dell’importo, il non vaccinato riceverà una notifica di avvio del procedimento. Può accettare e dunque immediatamente pagare, come anche motivare all’azienda sanitaria le ragioni del differimento del vaccino (ci sono 10 giorni di tempo). Nello stesso lasso di tempo, dovrà rendere noto all’Agenzia delle Entrate/Riscossioni le proprie giustificazioni (già comunicate all’azienda sanitaria). In caso di rigetto di esse da parte delle autorità sanitarie – perché ritenute inidonee – si arriva alla disposizione definitiva al pagamento a mezzo pec che può arrivare entro 180 giorni e avrà titolo esecutivo. Il destinatario, a quel punto, avrà sessanta giorni per pagare o un mese per fare ricorso davanti al Giudice di pace.
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