“Quando guardo la montagna ho i sentimenti della montagna dentro di me: li sento, come Beethoven che sentiva i suoni nella testa quando era sordo e compose la Nona sinfonia. Le rocce, le pareti e le scalate sono un’opera d’arte”.
Le parole di Reinhold Messner bene raccontano l’energia che infonde la montagna. E l’alpinista italiano non è il solo a pensarla così. Milioni di persone, quest’anno, preferiscono le montagne al mare. A dirlo è una ricerca di JFC, pubblicata da Ansa. Del resto, che la montagna sia un toccasana, soprattutto per gli anziani, lo sostiene da tempo anche il CAI (Centro Alpinistico Italiano) con la “montagnaterapia”.
Nell’estate del 2022 si raggiungono 71 milioni di presenze in montagna
Aumentano le presenze di turisti e villeggianti in montagna. Lo studio racconta di una proiezione pari a 71 milioni di persone tra strutture ricettive alberghiere ed extra-albergherie. Il dato deve essere paragonato a quello del passato perché sia ritenuto davvero “incredibile”. Basti pensare che negli anni scorsi le presenze si attestavano intorno ai 49 milioni. Sul podio delle montagne più gettonate troviamo quelle di Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Madonna di Campiglio.
Nella classifica stilata grazie alla realizzazione di sondaggi targati JFC, Courmayeur, Bormio e Bressanone risultano le destinazioni più “rilassanti e tranquille”; Livigno, San Vigilio di Marebbe e Molveno quelle più “green”. Conquistano lo scettro di “destinazioni più family” Andalo, Asiago e Canazei. La destinazione più “divertente” è Madonna di Campiglio, seguita da Cortina d’Ampezzo e Livigno. Infine, gli Italiani indicano come destinazione montana/appenninica più ‘trendy’ Cortina d’Ampezzo, seguita da Courmayeur e Madonna di Campiglio.
Quando la montagna diventa terapia
Sì. La montagna può diventare anche una terapia. A sostenerlo è il CAI – Centro Alpinistico Italiano – che da anni è impegnato in attività di sport e di valorizzazione della natura, anche in ambito “seniores”. La “montagnaterapia” è un approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo, che punta alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione degli individui.
Si riferisce, quindi, a portatori di patologie o disabilità. Si svolge con dinamiche di gruppo, nell’ambiente culturale, naturale e artificiale della montagna. Non è un caso che la filosofia del CAI sia “Quando si diventa anziani o Seniores e si lascia il mondo produttivo emerge il desiderio di intraprendere nuove esperienze di vita. La volontà di aggregazione diventa forte e non c’è di meglio che un’attività in un ambiente naturale e in montagna insieme ai coetanei”.
© Riproduzione riservata