Ai campionati di Doha il centenario iraniano Taghi Asgari riceve la medaglia d’oro e si commuove.
Troppo banale affermare che lo sport non ha età? Forse no, come ha dimostrato un emozionato Taghi Asgari, campione iraniano di tuffi, che ai mondiali di nuoto di Doha si è buttato dal trampolino da 1 metro poco prima della finale dei 3 metri donne. Sul podio, alla consegna della medaglia d’oro, con un asciugamano bianco sulle spalle, si è lasciato andare per l’emozione. Col suo tuffo spettacolare l’Hamad Aquatic Centre di Doha, gremito di spettatori, ha dato il benvenuto alla gara mondiale di Master acquatici, conclusasi lo scorso 18 febbraio con la partecipazione di 2.600 atleti provenienti da 190 nazioni.
Una passione è per sempre
Taghi Asgari non è un novellino. Dopo aver vinto una medaglia d’argento e una di bronzo ai Giochi asiatici inaugurali di Nuova Delhi 73 anni fa, è riemerso sulla scena internazionale come il partecipante più anziano ai Campionati mondiali di nuoto in Qatar. Asgari, che aveva rinunciato allo sport a 41 anni, ha rivelato alla rivista World Aquatics che il suo ritorno alle immersioni a Doha è stato alimentato dall’amore senza fine per lo sport. Riflettendo sull’evoluzione delle sue performance, ha ribadito la sua passione per questo sport. “Ho sempre amato le immersioni, da quando ero adolescente fino ad oggi”, racconta. “Nulla è cambiato da quando iniziai nel 1951, tranne la mia prestazione”.
I consigli del campione
Il giovane Asgari esordisce con successo ai Giochi Asiatici di Nuova Delhi nel 1951, quando gli atleti iraniani, ricorda, andavano fortissimo, prima che le loro performance fossero superate da quelle dei nuotatori cinesi. All’epoca partecipavano alla competizione 489 atleti in 6 discipline, numeri decisamente superati nell’edizione 2022 che è arrivata ad averne 11,935 per 40 sport. Asgari ha un consiglio da offrire a chi è desideroso di cimentarsi nei campionati mondiali del 2025 a Singapore. “L’unica cosa che suggerisco, precisa, è di amare questo sport e di mantenersi in buona salute. Sono buone motivazioni per partecipare a qualsiasi campionato”. Lo ha dimostrato, senza troppe parole ma con i fatti, lui stesso, portando a casa – da centenario – la medaglia più importante della sua carriera.
Cento e non sentirli
Taghi Asgari non è il solo atleta centenario della storia. Hidekichi Miyazaki, scomparso a 108 anni, nel 2015 aveva corso i 100 metri in soli 42.22 secondi a Kyoto, stabilendo il primo record del mondo nella categoria over 105, che prima di lui non esisteva. La tedesca novantottenne Johanna Quaas, classe 1924, con 11 campionati vinti è la ginnasta artistica dei record. Classificata dal Guinness World Records nel 2012 come “la ginnasta più anziana del mondo”, si è ritirata dalle gare a 93 anni senza smettere di giocare a calcio o praticare ginnastica a corpo libero. Donald Pellmann, nato negli Stati Uniti nel 1915 e scomparso nel 2020, ha scoperto l’atletica a 80 anni, finendo col detenere cinque record alle Olimpiadi senior all’età di 100.
Il recordman italiano
Anche l’Italia ha il suo campione di longevità attiva. Giuseppe Ottaviani, classe 1916, al 2023 è stato l’unico centenario al mondo a praticare il salto triplo nella categoria M100, gareggiando nel contempo in 11 differenti specialità dell’atletica leggera. Militare dell’Aeronautica durante la II guerra mondiale, poi sarto, per superare la noia della pensione a 70 anni debutta con passione nell’attività atletica, collezionando una serie di record. Si è spento nel 2020 a 106 anni, dopo aver ricevuto la carica di Commendatore della Repubblica per alti meriti sportivi. I suoi motti erano “per me lo sport è vita, lo sport è gioia” e “la curiosità mi spinge a vivere”. E fu così che per il suo 95° si regalò un computer e iniziò a navigare in Internet.
(foto apertura articolo: www.oca.asia/news)
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