Presentata al CNEL un’indagine di ASSOSOMM in collaborazione col CENSIS. I risultati hanno evidenziato l’urgente necessità di intervenire per migliorare la prevenzione e il contrasto delle molestie sul lavoro nelle aziende italiane. Per 3 imprenditori su 4 si tratta di un tema importante, ma solo un’azienda su 3 ha implementato le politiche attive.
La molestia è spesso l’anticamera della violenza. La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata l’occasione per affrontare il tema. Con l’occasione Assosomm, Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro, insieme a 6libera – Osservatorio contro le molestie e violenze sul lavoro, ha analizzato l’argomento nella ricerca La prevenzione delle molestie sul lavoro nelle aziende: un’emergenza silenziosa”. Elaborata in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Censis, l’indagine è stata presentata al CNEL durante l’evento “Ripartiamo dai diritti”, organizzato insieme alla Confederazione della Piccola e Media Industria (Confapi).
Molestie sul lavoro, per il 75,8% degli imprenditori è importante affrontare il tema
La riflessione ha coinvolto un panel qualificato di aziende, emerge come, nonostante la crescente consapevolezza sociale e le normative sempre più stringenti, solo un terzo circa delle aziende intervistate abbia dichiarato di aver implementato politiche scritte per contrastare le molestie. Un dato che fa molto riflettere, soprattutto se si considera che il 75,8% degli imprenditori intervistati ha ammesso l’importanza di affrontare questo tema.
«C’è un gap enorme tra la consapevolezza e l’azione – ha sottolineato Dhebora Mirabelli, Presidente dell’Osservatorio contro le molestie e violenze sul lavoro 6libera.org -. Le aziende sanno che il problema esiste, ma non stanno facendo abbastanza per risolverlo. Dobbiamo fornire strumenti e azioni per supportarle e incentivarle a informare i lavoratori e le lavoratrici e fare prevenzione».
Oltre il 50% delle aziende non ha sistemi sicuri e anonimi per segnalare episodi di molestie sul lavoro
Interessante rilevare inoltre come il 64,6% delle aziende coinvolte nel panel, non offra alcuna formazione specifica ai dipendenti sulla prevenzione delle molestie. Ciò lascia i lavoratori non preparati di fronte a situazioni potenzialmente traumatiche. Inoltre, oltre la metà delle aziende non ha sistemi sicuri e anonimi per segnalare episodi di molestie, che possano contribuire a ridurre le vittime al silenzio e alla paura di ritorsioni.
«Attraverso il Fondo interprofessionale per le PMI-FAPI – continua la Presidente dell’Osservatorio 6libera.org, Dhebora Mirabelli -, nel corso del 2024 abbiamo lanciato un’azione pilota che ha portato all’utilizzo del 10% delle risorse a favore delle aziende per la formazione, per finanziare piani specifici sul tema molestie e violenze sul lavoro, formato circa 12 mila lavoratori ed erogate 3500 ore di formazione in tema di tutela, salute e sicurezza specifica per le lavoratrici vittime di discriminazioni, abusi, mobbing, ricatti e violenze sessuali. Un dato che ci deve invogliare a proseguire su questa linea, come ci suggerisce la ricerca».
Le imprese e le istituzioni devono fare di più per prevenire il fenomeno
Per Rosario Rasizza, Presidente di Assosomm, è stata l’occasione fondamentale per riflettere su un tema delicato e ancora troppo sottovalutato. “La ricerca – ha dichiarato – ci consegna un messaggio chiaro: le imprese e le istituzioni devono fare di più per prevenire le molestie sul lavoro. Le Agenzie per il Lavoro, in particolare, sono in prima linea non solo nel garantire la regolarità assuntiva, ma anche, attraverso il dialogo quotidiano con le imprese, nella creazione di un ambiente di lavoro inclusivo e sereno, dove non ci sia spazio per le molestie. Anche quelle sottili, spesso perpetrate senza che chi le compie si renda conto della loro gravità. È indispensabile che tutti, aziende e lavoratori, siano sensibilizzati e supportati con strumenti adeguati, percorsi sicuri di denuncia e politiche che tutelino chi ha il coraggio di segnalare».
La prevenzione crea un clima che facilita il contrasto
«Questa differenza tra il pensiero e l’azione è anche il frutto di un ragionamento diffuso: “le molestie sul lavoro sono una cosa orribile, ma per fortuna qui da noi non avvengono!”, è invece essenziale capire che la prevenzione crea un clima in cui aumenta la fiducia e il lavoro è migliore, perché le lavoratrici e i lavoratori si sentono tutelati – ha aggiunto Giulio De Rita, ricercatore Censis e coordinatore dell’analisi -. Non solo è giusto quindi, ma anche utile, che le confederazioni e le Agenzie per il Lavoro facciano pressione sulle aziende, affinché la grande sensibilità che questo tema ha suscitato, si traduca in azioni concrete di prevenzione».
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