Cambia ancora una volta il modulo per l’autocertificazione da portare sempre con sé in caso di spostamento. L’aggiornamento è stato necessario con l’entrata in vigore del D.P.C.M. 22 marzo 2020, che ha rimodulato il sistema di misure per il contenimento dell’emergenza Covid-19.
Il Decreto ha ulteriormente limitato gli spostamenti al di fuori della propria abitazione. Ecco quindi il nuovo modulo di autocertificazione (che sostituisce il precedente), necessario per motivare lo spostamento secondo le ultime disposizioni, inclusa l’ordinanza del Ministero della Salute del 20 marzo.
Il nuovo modulo cambia non soltanto nell’indicazione degli spostamenti consentiti, ma anche nei dati da autodichiarare. A differenza del precedente, nel nuovo modulo occorre dichiarare anche il proprio domicilio, oltre alla residenza già prevista.
Riguardo agli spostamenti consentiti, il nuovo D.P.C.M. abolisce la previsione (art. 1, comma 1, lett. a,del D.P.C.M. 8 marzo 2020) che assicurava il rientro tout court nel luogo di domicilio, abitazione o residenza. Infatti, tale motivazione nel nuovo modello è stata cancellata e sostituita con la voce di “assoluta urgenza” – per trasferimenti in Comune diverso -.
Il rientro è permesso solo nel caso in cui lo spostamento all’esterno sia connesso ai motivi di spostamento consentiti. Ad esempio – è chiarito sul sito della Polizia di Stato – rientra negli spostamenti per comprovate esigenze lavorative, il tragitto (anche pendolare) effettuato dal lavoratore dal proprio luogo di residenza, dimora e abitazione al luogo di lavoro. Rientrano nelle esigenze di assoluta urgenza, anche i casi in cui l’interessato si rechi presso grandi infrastrutture del sistema dei trasporti (aeroporti, porti e stazione ferroviari) per trasferire propri congiunti alla propria abitazione.
Riguardo alle motivazioni dello spostamento, oltre che per “assoluta necessità”, rimangono quelle per: “comprovate esigenze lavorative”, “situazione di necessità” – spostamenti all’interno dello stesso Comune – e motivi di salute.
Intanto, salgono a 2.016.318 – informa il Viminale – le persone controllate dall’11 al 22 marzo, 92.367 quelle denunciate per inosservanza degli ordini dell’autorità, 2.155 le denunce per false dichiarazioni; 973.799 gli esercizi commerciali controllati e 2.277 i titolari denunciati.
Intanto, sono state inasprite con un nuovo Decreto le misure e le sanzioni per chi viola le norme anti-contagio.
Foto di: Polizia dello Stato
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