L’abuso dello smartphone tra i minori può incidere negativamente sulla qualità del sonno, favorire l’isolamento, limitare le interazioni reali. Di questo e molto altro si è parlato al convegno Smartphone e minori: rischi e prospettive presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati.
Lo smartphone si è ormai ritagliato un ruolo integrante nella vita quotidiana, anche per i minori. Offre opportunità di apprendimento, intrattenimento e connessione con gli altri. Un suo uso distorto o eccessivo può però comportare rischi significativi. Tra questi, la perdita della privacy, il cyberbullismo, la dipendenza digitale e l’esposizione a contenuti inappropriati, che possono avere un impatto negativo sullo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo dei più giovani. Non solo: l’abuso dello smartphone tra i minori può incidere negativamente sulla qualità del sonno, favorire l’isolamento e limitare le interazioni reali con familiari e amici. La sovraesposizione ai social media invece può contribuire a problemi di autostima, generando ansie legate all’apparenza o alla ricerca di approvazione virtuale.
Pediatri, pedagogisti, psichiatri e politici insieme per parlare di rischi e abusi
Di questo e molto altro si è parlato nel corso del convegno Smartphone e minori: rischi e prospettive, ospitato presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati e incentrato sull’uso e sull’abuso dei dispositivi elettronici da parte dei più piccoli. Un confronto fra pediatri, pedagogisti, psichiatri e che ha visto l’intervento anche dei parlamentari Simona Malpezzi (Pd), Lavinia Mennuni (FdI), Andrea Quartini (M5s) e il deputato regionale siciliano Carlo Gilistro (M5s).
Minori e abuso dello smartphone, un tema urgente per la politica
“Il confronto di oggi fra politica, scienza e società civile sul tema della limitazione dell’uso degli smartphone per i minori – ha affermato il questore della Camera Filippo Scerra, che ha organizzato l’incontro – è stato un momento prezioso. Da qui ripartiamo con maggiore consapevolezza per arrivare a dare risposte concrete alle famiglie e ai nostri bambini. È un tema urgente: lo dimostra il fatto che proprio in queste ore in Australia è stata approvata una legge che impedisce l’uso dei social sotto i 16 anni. Guardiamo a quello che succede con interesse e costruiamo un nostro modello italiano a tutela dei più piccoli”. Lo scorso maggio ha presentato una proposta di legge “che pone un divieto di utilizzo dei dispositivi digitali per i minori fino a 3 anni e ne chiede una regolamentazione e limitazione per i minori da 3 a 12. Adesso spero che il suo iter possa procedere spedito sempre con un approccio costruttivo e di confronto con le altre forze politiche”.
Il ruolo dei genitori nell’uso consapevole della tecnologia
Centrale, come emerso dal convegno, è soprattutto il ruolo di chi sta accanto ai ragazzi e ai bambini. È fondamentale che i genitori, gli educatori e la società nel suo insieme li accompagnino verso un uso consapevole della tecnologia. Creare regole chiare sull’utilizzo, favorire momenti di disconnessione e proporre attività alternative, come la lettura o lo sport, può aiutare i ragazzi a sviluppare un equilibrio sano tra mondo digitale e realtà. È inoltre importante che le giovani generazioni vengano educate al senso critico, affinché possano riconoscere e gestire i potenziali pericoli in cui possono incorrere navigando nel web.
“Il tema va affrontato sotto il profilo della prevenzione”
Il presidente della Società italiana di pediatra preventiva e sociale (Sipps), Giuseppe Di Mauro, ha spiegato che “la tematica oggi è assolutamente importante. E dobbiamo affrontarla sotto il profilo della prevenzione”. Anche Daniele Novara, direttore del Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, ha voluto sottolineare che “il problema è quello dell’età, non quello della tecnologia. Come non facciamo guidare l’auto ai bambini, allo stesso modo la società deve tutelare le persone più deboli con apposite norme”.
“La prevenzione e la sensibilizzazione davanti a un’emergenza sanitaria globale che riguarda infanzia e adolescenza sono decisive. Oggi – ha evidenziato Donatella Fiore, psichiatra supervisore della Società italiana terapia comportamentale cognitiva – fra il 10% e il 20% dei più piccoli hanno problemi di salute mentale”.
Un uso precoce dello smartphone non impatta sulle competenze digitali e non bastano solo i divieti
Sui rischi legati ad un impiego senza limiti dello smartphone, fenomeno sempre più diffuso, anche altri partecipanti al congresso hanno lanciato l’allarme. “Oggi – ha detto il presidente dell’Associazione italiana sociologia, Stefano Tomelleri – si utilizza lo smartphone come mediatore di riconoscimento sociale. Gli effetti sono quelli di minor benessere, minori prestazioni scolastiche e accademiche. Oltretutto un uso precoce degli smartphone non impatta neanche positivamente sulle competenze digitali”.
C’è necessità di maggiore chiarezza sui rischi dell’abuso dello smartphone. Così la pensa Claudia Di Pasquale, presidente dell’Associazione Italiana Genitori (Age): “serve rendere chiari i rischi dell’uso dei dispositivi. Oltre a prevedere un divieto serve una comunicazione chiara e diffusa”.
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