I soci della 50&Più Milano si sono recati in visita al Binario 21, nei meandri della Stazione centrale cittadina, da cui furono deportate migliaia di persone dopo l’emanazione delle leggi razziali.
È proprio qui che si sta sviluppando il progetto del Memoriale della Shoah di Milano. «Un luogo dove – ha detto Annalisa De Curtis, architetto che ne cura il progetto e guida speciale per i soci in questa occasione – non si devono aprire i libri di storia; si deve attivare la memoria».
Ma perché costruire un memoriale della Shoah ex novo, quando a Milano esiste già un luogo, quel binario da dove, fra il 1943 e il 1945, partirono 20 convogli RSHA deportando ebrei e altri perseguitati verso i campi di sterminio e di concentramento? È questa la domanda dalla quale è nata l’idea del progetto, il cui obiettivo, più volte ricordato durante la visita dallo stesso architetto De Curtis, è mettere in moto i ricordi affinché il Memoriale della Shoah di Milano diventi portavoce di tutti coloro che furono e potrebbero essere ancora vittime della cosiddetta “banalità del male”.
Ne è un esempio anche la mostra dedicata a “I Giusti” di Gariwo (acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide – Comitato per la Foresta dei Giusti, una Onlus attiva a Milano dal 1999), che i soci di 50&Più Milano hanno potuto vedere a conclusione del percorso della visita.
Al link è possibile vedere il video della visita.
Info: 0276281227 – www.spazio50.org/milano
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