L’emergenza è finita ma… Piccoli segnali da non sottovalutare è il titolo del convegno realizzato da 50&Più Milano insieme alla dottoressa Anna Renaldin di Assomensana. La dottoressa, esperta nella valutazione delle funzioni cognitive, ha affrontato il tema delle conseguenze psichico-fisiche causate dalla diffusione della pandemia in occasione dell’XI edizione della Settimana di Prevenzione dell’invecchiamento mentale.
Durante l’emergenza causata dalla diffusione della pandemia, infatti, nessuno aveva pensato alle conseguenze che poi si sarebbe trovato ad affrontare, non solo nel lavoro, ma anche nella vita di tutti i giorni. Over 50, e non solo, sembrerebbero aver perso la naturale capacità di concentrazione e di memoria: «Dov’è il cellulare? E gli occhiali?»; «Come si chiamava quell’amico che abbiamo incontrato questa mattina?»; «Com’è il titolo di quel film che mi era piaciuto?».
«L’essere liberi da attività professionali – ha spiegato la dottoressa – e privati della possibilità di muoversi adeguatamente, dovendo ridurre al minimo la vita sociale e di conseguenza l’attività mentale, ha causato nel post emergenza la sensazione di una perdita di lucidità; parrebbe che tutto il sistema cognitivo abbia subìto un rallentamento funzionale e una riduzione della flessibilità cognitiva, specie negli anziani».
«Perché dunque abbiamo scelto questo tema? – ha evidenziato Maria Antonia Rossini, vicepresidente vicario di 50&Più Milano – Perché ci sembrava giusto ritrovarsi di persona per riattivare e aumentare quella socialità che la pandemia ci ha tolto. E perché era importante dare un segnale di ripartenza».
Al termine del suo intervento, la dottoressa ha proposto un test gratuito per la valutazione delle funzioni cognitive, eseguito nel rispetto delle regole sanitarie vigenti.
Qui il video con la cronaca della mattinata e le interviste alla presidente Rossini e alla dottoressa Renaldin.
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