Spesso pensiamo che la tecnologia divida le generazioni, ma non è sempre così. Ciò che stiamo per raccontare viaggia in senso opposto. In realtà, quando è divertente – ma soprattutto quando si avvale del gioco – la tecnologia può unire. Può persino ricostruire un rapporto.
È ciò che sta facendo il progetto “Xbox: Beyond Generations” lanciato da Microsoft nel Regno Unito. L’iniziativa, realizzata per aiutare giovani e meno giovani a connettersi attraverso il gioco, ha per protagonisti nonni e nipoti che vivono lontani. Il colosso informatico fondato da Bill Gates vuole sta dimostrando di avere particolarmente a cuore il concetto di “generazioni” interconnesse.
Contro la solitudine ci vogliono i videogames
Solo nel Regno Unito oltre 200.000 persone anziane trascorrono periodi persino di un’intera settimana senza poter dialogare con qualcuno. Inutile dire che si tratta di un problema sociale di estrema gravità. La solitudine ha inevitabili effetti sulla loro salute psichica e sul loro benessere emotivo.
La situazione si è aggravata ancora di più con il persistere dell’emergenza sanitaria. Motivo per cui Microsoft ha avviato una partnership con Age UK, Ong britannica che da anni si occupa di assistenza e tutela degli anziani. Scopo: connettere giovani e meno giovani attraverso il potere del gaming.
“Forgiare nuove connessioni”: vere storie di vere persone
Per (ri)connettere i rapporti umani – come dicevamo – è stato usato il potere unificante dell’attività videoludica. L’esperimento infatti ha visto giovani e anziani giocare insieme su una piattaforma Xbox. Il gioco ha permesso loro di avere un’esperienza di crescita e maturazione, dove la condivisione li ha aiutati a comunicare, a stare insieme anche se a distanza.
Per quattro settimane le vite di due coppie di persone che vivono distanti – la signora Mary e suo nipote Jason, il signor Howard e suo nipote Dhillon – sono state filmate. Sono storie diverse le loro, come diversi sono i motivi della loro lontananza. Eppure il loro rapporto, nel corso di appena un mese, si è trasformato del tutto giocando insieme con la console Xbox. Come emerge chiaramente dai due mini documentari realizzati.
Mentre i più giovani insegnavano ai più anziani come usare la Xbox e a giocare, allo stesso tempo ascoltavano, imparavano, chiedevano consigli, si divertivano nel vederne i progressi. I secondi, invece, giocando insieme, si sentivano meno soli.
«Qualsiasi tipo di attività in cui ti impegni con qualcun altro – afferma Jason -, crea immediatamente un momento e un’opportunità solo per parlare». E in effetti Mary sembra un’altra persona: «Mi piace la sua compagnia. E sono solo felice che voglia stare con me», dice.
«Penso che il modo più adatto per migliorare una relazione è imparare qualcosa, insieme», racconta invece Dhillon. Nonostante la distanza, giocando, ha recuperato il rapporto con il nonno Howard che entusiasta non può fare a meno di dire: «Mi piace pensare che sia qualcosa che potremmo portare avanti per molti anni».
Istruzioni a distanza, un modo per essere più vicini
Tutto sommato niente di più facile, si potrebbe pensare. Prendi un giovane e un anziano, li colleghi a distanza, li metti a giocare on line e finisce lì. Ma in realtà Microsoft ha voluto fare di più. Ha pensato ad un percorso vero e proprio in cui a fare il primo passo è proprio il più giovane. All’inizio infatti è lui ad inviare una console che magari non usa più.
Per rendere tutto più veloce il colosso informatico ha creato dei “ReBoxing Kit”. Sono disponibili sulla pagina dell’iniziativa e contengono tutto il necessario per impacchettare la vecchia console e allegare le istruzioni per il rendere semplice la configurazione a chi la eseguirà. Naturalmente il primo consiglio è di ripristinare alla condizioni di fabbrica il dispositivo prima di spedirlo. Il secondo? Mettersi in contatto, magari con una videochiamata, e spiegare come montare il tutto.
© Riproduzione riservata