Michelina Travetti. Dopo il diploma presso un Istituto tecnico professionale ha lavorato come dirigente nei servizi mensa militare a Bracciano, come capo servizio ristorazione nelle scuole e come dirigente ristorazione al Centro sportivo Forum. Amante dell’arte in tutte le sue espressioni si cimenta nella scultura, pittura, narrativa e poesia. Ha partecipato a molte manifestazioni nazionali e internazionale ottenendo lusinghieri riconoscimenti. Al Concorso 50&Più partecipa da diversi anni. Vive a Ladispoli (Rm).
Incredibile…! Percorrevo la strada adiacente il Bosco di Bracciano, dove raccolti alcuni rami accantonati tentai di organizzare una panca per riposarmi dalla frenetica terapia del movimento necessaria onde aiutare la mia “iper Glicemia” rientrare nei valori giusti . Intenta a gestire la fatica per la lunga camminata.
In riscontro a quanto sopra, venni sorpresa dalla goduria di un usignolo mentre nella mente si faceva largo una imperterrita “Riflessione” ripetitiva simile ad una cantilena! Nel silenzioso spazio alberato alla veneranda età dei miei 85 anni, mi posi una domanda: Perche una frase ha il potere di rendermi confusa e insicura capace mio malgrado di gestire la mia “MENTE?”. Devo però essere obbiettiva anche se tarda l’età ho l’obbligo di riconoscere una amara “REALTÀ” a me medesima!
Spesso come in questo caso non ci si accorge, di essere ormai diventati “VECCHI”, pertanto prossimi al fine “ciclo/vitale”, concetto. che sembra valere solo per altri. La CAUSALE? Una cognitiva ancora efficiente con cui, affrontiamo ogni riscontro nella realtà odierna, sottovalutando silenti e copiosi messaggi, che il nostro corpo tenta d’ inviarci, evitandoci incresciosi disagi la dove convinti “crediamo” di stare nel giusto. Questo, quanto vissuto e descritto nel proseguo, spazio del vissuto in riferimento al trascorso anno 2023, che ha scombussolato il modo di gestire sano la mia vita, almeno questo avevo sempre creduto.
Purtroppo, una brutta pagina del mio vissuto in riscontro alle molteplici “cadute” a terra colpevolizzate e giudicate da una cognitiva audace quanto distratta, convinta fossero cadute causate dall’andatura veloce rispetto all’età avanzata o la mancata attenzione, transitando sull’impervio manto stradale!
L’ultima esperienza proseguita al Pronto Soccorso, dove effettuati i dovuti accertamenti il Dottore di turno sospettoso, fissandomi negli occhi. convinto disse: “Michelina se avessi dato più ascolto hai silenti “messaggi”, che da molto tempo invia il corpo non saresti più caduta così tanto. quanto meno, avresti individuato la ragione! Abbiamo visualizzato tramite la Risonanza magnetica un discreto numero di Ictus transitori calcificati! Speranzosi, che quanto detto porti ad una più responsabile andatura rispettosa della tua età ti ricordiamo, che il prossimo potrebbe portarti a deambulare con la sedia a rotelle! Ci auguriamo vorrai riflettere sul nostro consiglio”.
L’espressione cosi coinvolta del Medico mi lasciò confusa, la conclusione delle sue parole rimbalzava nella mia mente martellando lo spazio cognitivo ormai limitato.. Anche se tardi, avevo percepito, che le molteplici cadute avevano un qualcosa di molto serio da me fino allora sottovalutato.
A tarda sera, riflettendo, analizzai seriamente ogni caduta, nelle ultime secondo la mia visione limitata notai, che al momento facevo un balzo in avanti arrivando a terra riversa in ginocchio come avessi ricevuto una spinta a posteriori!
Proseguendo nella ricerca, riuscii ad intuire, che il famoso balzo non era provocato dalla velocità del passo., ma da un blocco di una gamba o dell’altra percepito al momento per qualche secondo per poi ritornare alla normale posizione dopo la caduta Disagio vissuto come inciampare che fino allora avevo sempre creduto! Convinta di quanto scoperto anche se in ritardo, mi resi conto di quante volte avevo rischiato il peggio tanto, che l’avvertimento del Medico continuava a crearmi un “deficit” cognitivo ben definito “insicurezza” iniziando a sfiduciare il mio credo!
Iniziai così a percepire, affiorare sempre più intensamente un senso di abbandono fino allora disconosciuto! Tanto che, solo grazie alla perspicace riflessione, mi resi consapevole dell’impervia “realtà” che avrei dovuto affrontare durante il proseguo vitale rimastomi! Nei lunghi silenzi ascoltando l’Io, vivevo un senso di abbandono mi ritrovavo “SOLA” in un corpo che disconoscevo, non più mio tanta era l’ira di accusarlo di tradimento! Questo è quanto, avvertii nell’Anima dal momento in cui dopo svariati anni mi venne riconosciuta una grave patologia “VASCOLARE” perdendo senza il mio “erroneo” credo la mia “LIBERTÀ”!
Mi sentivo stretta in una morsa… non eravamo più una sola cosa (corpo e mente) a decidere le necessità vitali, come avevo creduto durante la vedovanza a soli 46 anni, rimasta con 4 figli da crescere ma accusavo essere ammantata da qualcosa di grave a carico dell’Io l’esacerbata mancanza di “LIBERTÀ”!
Spazio in cui, emergeva giorno dopo giorno un “BUIO” aberrante, dove l’unico obiettivo, ritornare a comandare il mio corpo! Avevamo lottato insieme anche le più acerrime battaglie pur di riconoscerci “CORPO e MENTE” uniti come, fossimo l’altra mezza mela mancante di entrambe!
Torno alla trascorsa memoria! Intanto che il pensiero spaziava in sentieri incerti, la mente illuminava ricordi offuscati, risvegli notturni, ancora una volta derubricati! Ne focalizzai i probabili rischi che incorrevo, evitando un probabile aiuto visto che ne ero succube ed il problema, continuava ad esistere quasi puntualmente ogni notte. Ricordo con estrema lucidità quando la notte, mi svegliavo con un discreto tremolio corporeo, come fossi pervasa da attacchi epilettici, disagio di alcuni secondi tanto da svegliare il mio compagno, che convinto avessi freddo, si alzava silente per coprirmi! Molte volte cercavo di frenare il disturbo del “TREMOLIO” con la forza della mente però non sempre era possibile, pertanto proseguii sottovalutandolo.
Al mattino mi chiedeva come stavo e riferitomi del tremore notturno la cosa finiva consigliandomi di riferirlo al Dottore in quanto iniziava a ritenere dubbio il “freddo”. Mai fatto, pensavo fosse lo stress del giorno nel seguire la casa ed i quattro figli, tre dei quali in età adolescenziale! Spesso l’arrivo del sintomo, cercavo di controllarlo evitandogli il risveglio, costringendolo a coprirmi.
Arrivata la stagione estiva il disagio non andò in vacanza, anzi e li, iniziai a portare l’attenzione ad un’altra riflessione: “Perché il tremore compariva solo la notte?”. Trascorsero lunghi periodi più o meno tranquilli, dove emersero ulteriori patologie seguite sempre da eventuali tremori e cadute anche se per scrupolo rallentai il passo e fatta attenzione al manto stradale purtroppo incolpati ingiustamente! Le ultime analisi seguite, dimostravano un corpo in stato precario, i picchi riscontrati subdoli, evidenziavano la comparsa della “Sindrome / Metabolica”. in cui facevano da padroni “Trigliceridi / Ipertensione / Diabete mellito…! Nonostante, cadendo riaffioravano le parole del Medico “la sedia a rotelle” il fatto di rialzarmi da sola escludeva rischi vascolari, pertanto evitavo di compiangermi, sfidando me stessa visto, che non riuscivo a fornire una risposta alla domanda, che mi tormentava.
Nell’anno 2008 dietro l’insistenza continua delle due figlie, decisi di tranquillizzarle facendo il test inerente a l’apparato generale della Donna, a malavoglia ma condiviso per due ragioni: una perché avevo oramai 70 anni e non l’avevo ancora fatto, avevo partorito 4 figli senza alcun problema, l’ultima a 42 anni; l’altra ragione mi chiedevo perche farlo dal momento, che non avvertivo alcun riscontro al test data l’ assenza dei conosciuti “SINTOMI” non che disagi del corpo!
Due giorni dopo effettuata la visita mia figlia Alessia come rimaste telefonò al Prof, Ginecologo per la risposta valutata dall’esame eseguito, concludendo con queste precise parole: “La porti domani in ospedale, la opererò con urgenza”, .terminando con questa espressione: “Ascolti, se la porta a fine settimana lo “EVITI”. sarebbe troppo tardi (era solo martedì). La mia reazione fu pensare: forse si sarà sbagliato… Io sto bene come potrei arrivare a fine ciclo vita senza alcun sintomo che io preavvisi in tempo? Ancora una volta, confusa e impaurita cercavo di non vedere una realtà, che stanca di aiutarmi in silenzio, castigava l’arrogante mio “CREDO”! Impossibile, replicò il mio Io confuso dalla violenta conclusione del Ginecologo, poi tornò sulle sagaci riflessioni, giudicando l’improprio pensiero “ignorante in materia”! Il giorno fissato. mi scoprii dopo poche ore svegliarmi in Ospedale con accanto il GINECOLOGO che mi carezzava il viso! “Ok mi scusi Prof. in attesa dell’intervento mi sono addormentata!”. “Veramente ti ho addormentata io, non avrei potuto intervenire nell’ intervento da “ SVEGLIA”.
“Già fatto? Quindi non ero così grave?”. “Si si lo eri, adesso sta solo a te reagire, hai sottovalutato i molteplici messaggi inviati dal tuo corpo estremamente paziente!”. Sono trascorsi 16 anni, anche se continuo a cadere finalmente sono consapevole nell’accettare la realtà odierna, rendendo giustizia e gratitudine a quanto il corpo, mi chiede inviando i suoi impulsi protettori per entrambi.
Purtroppo il mio rammarico, è averlo sottovalutato a mie spese, rispettando al primo posto la mia libertà Credere a se stessi, è una certezza a doppio taglio, il mio “CREDO”è stato ripagato con una malattia tanto grave, laddove i svariati sintomi sottovalutati ne decisero la patologia “DEMENZA VASCOLARE” pertanto bisognosa del valido “Accompagno”.
Ragione per cui, ho perduto l’amata “LIBERTÀ!” perpetrata da me stessa, vissuta con ingratitudine verso “COLUI”, che in silenzio ma con diversi escamotage, cercava di mettermi in guardia in riscontro a quanto, mi sarebbe accaduto in breve tempo! Percepita la risposta negativa, chiesi con umiltà speranzosa consapevole delle attuali facoltà “MENTALI” impervie, di aiutarmi almeno ad ultimare questa Narrativa quale ultima sfida al mio Io: partecipare ancora una volta all’amato concorso di “50&Più” usando coerenza di pensiero, nonostante il mio stato precario!