A Seul, capitale della Corea del Sud, metro gratis per gli over 65. Inizia così il “Silver Delivery”, un lavoro di consegna a domicilio svolto proprio dai senior della città.
Ha speso la gran parte della sua vita a lavorare in una bancarella al mercato, a Seul. Adesso, che di anni ne ha 71, Park Gyung-sun ha cambiato completamente abitudini, iniziando a viaggiare su e giù per la capitale sud coreana. Ogni mattina, infatti, consegna documenti, fiori, pacchetti vari, in giro per la città. Fa parte del cosiddetto “Silver Delivery”, un lavoro di consegna a domicilio che può svolgere solo chi ha più di 65 anni. Già, perché a partire da questa fascia d’età a Seul si viaggia in metro gratuitamente.
“È divertente ed un buon modo per sentirsi in forma”, dice sorridendo Gyung-sun ai microfoni della Reuters. Svelando anche gli innumerevoli vantaggi: non ci sono costi di trasporto, gode di una totale indipendenza e più lavora più guadagna. Park raggiunge senza problemi tutti i punti della città collegati dalle 23 linee della metro. A fine mese riesce ad arrotondare la sua pensione con circa 500 dollari.
Metro gratis per gli over 65: un problema di costi
Eppure Park Gyung-sun non avrebbe mai immaginato di finire al centro di una polemica politica. Lui insieme a tutti gli altri senior riders che viaggiano per la metropoli sud coreana. Le corse gratuite in metro sono un vantaggio di cui gli over 65 godono ormai da quattro decenni. Una misura che ha avuto – ed ha tutt’ora – il merito di mantenere attivi gli anziani. Però i tempi sono cambiati, la popolazione della Corea del Sud invecchia rapidamente ed i costi operativi della metropolitana aumentano.
I numeri, del resto, parlano chiaro: a Seul vivono 1,7 milioni di over 65, che hanno fatto registrare 233 milioni di corse gratuite lo scorso anno, per un mancato incasso di 250 milioni di dollari. I conti sono in rosso dunque e il sindaco della capitale, pur di non toccare le agevolazioni a favore degli anziani, ha deciso un aumento dei biglietti del 30%, a partire dal mese di aprile. Ha chiesto al Governo, inoltre, di farsi carico di una parte dei costi. Ma il Governo non sembra voler collaborare. “Abbiamo già contribuito al rinnovamento della rete, a far quadrare i conti ci devono pensare le amministrazioni locali”, ha ribadito il vice ministro delle finanze. Un testa a testa in cui si spera che a rimetterci non siano i senior coreani.
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