Antonio Mercuri. Maturità scientifica, laurea in medicina e chirurgia, specializzato in pediatria. Ama scrivere e l’arte in tutte le sue forme, è autore di diversi romanzi e poesie ed ha partecipato a rassegne e concorsi ottenendo lusinghieri riconoscimenti, recensito artisti e presentato mostre di pittura e grafica. Partecipa al Concorso 50&Più per la terza volta. Vive a Tolentino (Mc).
Non molto lontano da dove abita Piedino c’è un piccolo fiume dove spesso si possono incontrare persone che camminano lungo la riva o stanno sdraiate a prendere il sole.
Nascosto da una piccola insenatura c’è un luogo appartato dove vanno i pescatori, chi in piedi con grossi stivaloni, chi seduto su una panchetta, sperando in una pesca favolosa da raccontare agli amici.
Questo posto effettivamente è poco frequentato perché i pescatori non gradiscono i visitatori, possono allontanare i pesci o curiosare tra i vari attrezzi o la pastura usata . Ogni pescatore ha la sua canna da usare proprio in quel posto, prepara con cura ogni singola “mosca” da agganciare all’amo e ripete diligentemente i tipici movimenti con il corpo e le braccia a ritmo cadenzato.
Piedino prende la sua canna da pesca che papà Piedone ha costruito con una canna che cresce lungo il fiume, munita di un filo che, però, termina senza amo perché è pericoloso, ci si può far male. Solo se c’è il papà Piedino può toccare la vera canna da pesca.
Per giocare è buona anche questa.
Qualche pezzetto di pane duro da gettare in acqua messo in un sacchetto e via di corsa verso il fiume che Piedino ama chiamare “Rio Puzzo” perché qualche volta c’è cattivo odore, chissà perché ?
Da bravo pescatore, con fare molto serio, Piedino non si ferma dove altre persone prendono il sole e parlano tra loro, perché questo non è il posto giusto, bisogna arrivare dietro quella insenatura, nel punto dove va sempre con papà Piedone. ma quando arriva, con enorme delusione , vede che è già occupato.
Deluso e triste decide di tornare indietro perché sa che lì non sono gradite visite, quando una voce lo chiama.
Il pescatore gli fa cenno con la mano di avvicinarsi e sorridente lo invita a sedersi vicino a lui.
“Strano è la prima volta che capita una cosa del genere” pensa Piedino e, rinfrancato e un po’ incuriosito , si avvicina al pescatore che ha in mano una canna strana, molto simile alla sua, dove, al posto dell’amo, alla fine del filo c’è un pezzetto di pane ed un foglietto . “Ma che pescatore è?”.
“Ciao io sono Fulvio, tu come ti chiami?”.
“Mi chiamo Piedino”. Fulvio sorride ma non parla, aspetta che sia Piedino a fare le domande.
Passano alcuni minuti durante i quali Piedino rimane diritto con la sua canna in mano a guardare in silenzio questo strano pescatore che con molta cura lega un piccolo foglio di carta intorno ad un pezzo di pane e, con il tipico gesto dei pescatori, lancia il tutto il più lontano possibile in acqua rimanendo in attesa, silenzioso.
Piedino, sempre più incuriosito, non riesce a trattenersi e chiede “Ma che pesca è questa, che pesci si possono prendere senz’amo?”.
Fulvio che stava guardando in mezzo al fiume dove era caduto il filo inizia a parlare.
“Tanto tempo fa anch’io pescavo come tutti poi ho capito che potevo continuare a pescare con la mia canna, ripetendo gli stessi gesti, ma cercando di pescare qualcosa di ben più grande di qualsiasi pesce e molto più bello: i sogni.
Così invece dell’amo e delle esche alla fine del filo metto un desiderio che ho sognato e scritto su quel pezzetto di carta e lo comunico ai miei amici pesci e rimango in ascolto dei loro commenti e consigli, ora che ho imparato il loro linguaggio.
Lo sai qual è stato il primo desiderio che ho sognato ed appeso al filo? Poter comprendere il linguaggio dei pesci. E si è avverato magicamente. Da quel momento non sono stato più solo in questo posto, ma con tantissimi amici pesci. Provaci anche tu , chissà che non si avveri pure a te”.
Dopo un lungo silenzio durante il quale Piedino fissa “a bocca aperta” quello strano pescatore si siede e comincia a legare anche lui un pezzetto di pane al filo domandandosi “Chissà quale sogno avrà pescato oggi?”.