Antonio Mercuri.
Maturità scientifica, laurea in medicina e chirurgia, specializzato in pediatria. Ama scrivere e l’arte in tutte le sue forme, è autore di diversi romanzi e poesie ed ha partecipato a rassegne e concorsi ottenendo lusinghieri riconoscimenti. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a Tolentino (Mc).
C’era una volta, e c’è tuttora, un mondo lontano che però vive insieme a noi.
È proprio difficile da spiegare come sia possibile essere insieme senza saperlo, essere vicini senza accorgersene, partecipare alla stessa festa per ore e credere di essere soli.
Come in ogni favola ci sono tanti ingredienti ma di sicuro non possono mancare un pizzico di fantasia, uno di verità e tanto amore.
Ecco come è andata questa storia.
Era appena tramontato il sole nel giorno di San Lorenzo e come ogni anno, in attesa che facesse proprio buio mi ero disteso a terra per trovare il posto migliore e più comodo per assistere allo stupendo spettacolo delle stelle cadenti.
In campagna si sa è facile dover spostare un sasso o un ramo caduto prima di trovare la giusta sistemazione, ma una volta trovata ti senti come un Re.
Così è stato anche quella volta e sarà perché avevo appena mangiato o perché era proprio così che doveva accadere, mi sono addormentato.
Al mio risveglio, almeno credo di essermi svegliato, mi trovo circondato da tanti animaletti, tutti con il naso all’insù, che senza alcun timore mi circondano. Incuriosito mi sono chiesto, pensandolo:
“Che cosa ci stanno a fare tutti questi animali a guardare il cielo?”.
Uno di loro, che è più vicino a me, si gira e mi spiega che anche loro festeggiano il compleanno dei loro piccoli.
Meravigliato per aver capito cosa stava dicendo il coniglio che mi era accanto, ho rivolto lo sguardo al cielo, che nel frattempo era diventato proprio buio e si era popolato di tante, tantissime stelle. Eccone una lasciare una scia luminosa ed un’altra ancora da questa parte.
Guardo il coniglietto e mi accorgo che sorride con le lacrime agli occhi.
“Di quale compleanno parli?”, chiedo in silenzio.
E lui stupito di questa domanda, risponde: “Ma che non lo sai?”.
“No”, ammetto candidamente.
Allora lui, dopo essersi guardato intorno ed aver avuto un cenno di assenso da parte degli altri animaletti, con un piccolo salto si avvicina ancora un po’ ed inizia a raccontare.
“Devi sapere che il mondo è pieno di tanti esseri viventi che sono riusciti a nascere, ma ce ne sono tantissimi che pur avendo incominciato a vivere nella pancia della mamma o dentro un guscio non sono mai nati, per tanti motivi: perché sono stati mangiati da altri esseri o perché abortiti spontaneamente o volontariamente (questo può succedere solo a voi esseri umani).
Nessuno di loro pur avendo cominciato a vivere può festeggiare mai il compleanno. Questo li rende molto tristi perché sono tutti piccoli e come tutti i piccoli aspettano con trepidazione il giorno del compleanno per far festa, giocare e ricevere doni.
Così nel loro mondo, lontano lontano, si è deciso di festeggiare tutti insieme “il loro compleanno” in questo giorno.
Ogni stella che vedi nel cielo non è altro che un piccolo mai nato, con il vestito della festa e come spesso succede anche quaggiù, quando ci sono tanti piccoli che giocano e corrono qualcuno cade scivolando e si sporca il vestito bello, queste sono le “Stelle cadenti”, piccoli mai nati che per una volta possono giocare.
È il loro compleanno.
Tra un anno poi avranno un nuovo vestito con il quale giocare.
Il regalo più bello che noi nati possiamo donar loro è questo: qualche ora insieme con il naso all’insù, anche senza sapere perché. Buon compleanno piccoli”.