Secondo le linee guida del Dipartimento federale della salute degli Stati Uniti, è necessario svolgere 150 minuti di attività aerobica moderata e due sessioni di potenziamento muscolare a settimana. Ma negli USA solo una persona su cinque fa abbastanza esercizio fisico.
Dopo i cinquant’anni, poi, secondo i dati di uno studio condotto dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, diventa una su sei. Dopo i 65 anni però si comincia a registrare un’inversione di tendenza. Se fino al 1998 solo il 5% degli americani over 65 si esercitava con regolarità, oggi il dato è più che raddoppiato raggiungendo il 16%.
Negli USA sempre più over 65 praticano sport
Secondo il National Institute on Aging, iniziare a praticare un’attività fisica è comunque utile a qualsiasi età, anche se non si è mai fatto prima. Proprio per questo l’Istituto ha aperto una piattaforma web in cui incoraggia la pratica di sport fra le persone anziane.
“Non importa quali siano le condizioni di salute e le capacità fisiche perché restare attivi è fondamentale”, si legge sul sito. “E anzi l’inattività è responsabile del decadimento molto più dell’età anagrafica.”
Più in movimento, più sani…anche mentalmente
Secondo uno studio dell’Università di Miami pubblicato alcuni mesi fa dalla rivista Neurology, chi pratica attività fisica infatti mantiene migliori funzioni cognitive rispetto a chi conduce una vita sedentaria. I ricercatori hanno preso in esame 876 persone alle quali è stato chiesto quante volte si fossero esercitate nelle due settimane precedenti. Il 90% non aveva fatto alcun tipo di esercizio, il restante 10% aveva praticato attività fisica da intensa a moderata. Sottoposti a test di memoria e capacità logica, le differenze riscontrate fra sedentari e attivi sono state quelle rilevabili fra cervelli con differenze d’età fino a dieci anni.
Oltre che sull’aspetto cognitivo, l’esercizio influisce positivamente anche sul corpo. Se è vero che con l’età si tende a perdere proteine e massa muscolare, è altrettanto dimostrato che nelle attività di resistenza il picco non si raggiunge in giovanissima età. Anzi, è necessario molto allenamento. Una recente ricerca sul tessuto muscolare dei corridori professionisti ha dimostrato che anche a sessant’anni è possibile mantenere una forza pari a quella dei colleghi ben più giovani. L’importante è portare avanti un esercizio costante.
“Ogni volta che diciamo che ci sono limiti al corpo umano, qualcuno li infrange”, ha dichiarato Frank Wyatt, docente di fisiologia alla Midwestern State University in Texas. “E se nella maggior parte degli studi sull’invecchiamento la linea va in senso decrescente, la nostra determinazione può sempre fare la differenza. Basta guardare casi Diana Nyad (la nuotatrice che nel 2013 attraversò lo stretto di Florida a 64 anni, ndr.)”.
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