L’insonnia, l’ansia, gli sbalzi d’umore, la difficoltà di concentrazione. Sono i sintomi tipici della menopausa, purtroppo però anche dello stress causato dalla pandemia. E sfortunatamente possono sovrapporsi.
Succede alle donne che si trovano a dover affrontare la delicata fase di passaggio della propria vita sullo sfondo di un’emergenza sanitaria globale. Come si gestisce, allora, nel miglior modo possibile la menopausa ai tempi del Covid-19? Ne abbiamo parlato con la professoressa Silvia Migliaccio, medico chirurgo specialista in endocrinologia e malattie metaboliche, segretario generale della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (Sisa).
Dottoressa Migliaccio, secondo una recente indagine condotta nel Regno Unito 7 donne su 10 hanno dichiarato che i sintomi della menopausa sono peggiorati dallo scoppio della pandemia. A suo avviso, c’è il rischio concreto che i disturbi dell’umore aumentino in questo periodo?
I disturbi dell’umore sono purtroppo aumentati in molte persone durante questo periodo, a prescindere dalla menopausa. Ma certamente l’incertezza del futuro, la paura della patologia, l’impossibilità di trovare “valvole di sfogo” ha esacerbato l’ansia e i possibili disturbi dell’umore legati alle alterazioni ormonali conseguenza della cessazione dell’attività delle ovaie dopo la menopausa. Naturalmente, questa situazione ansiogena può peggiorare anche gli altri disturbi legati alla menopausa, quali i sintomi vasomotori e le alterazioni del sonno, oltre per l’appunto ai disturbi dell’umore, sino a sfociare nei casi più seri in sintomi depressivi.
Si è sempre detto che svolgere regolare attività fisica aiuti ad alleviare i sintomi della menopausa, sia fisici che psicologici. La chiusura delle palestre ha però messo in crisi molte donne… È comunque importante svolgere attività fisica.
Mantenersi attive è fondamentale in qualsiasi periodo della vita e a maggior ragione durante questa delicata fase della vita della donna. L’attività fisica induce un rilascio di endorfine, ormoni che agiscono a livello centrale, e che sono fondamentali nel controllo dell’ansia, ma soprattutto nella sensazioni di piacere e di benessere che si provano appunto dopo l’esercizio fisico della durata di almeno 30-40 minuti. Inoltre, l’attività fisica aiuterà anche a mantenere il proprio peso forma e la composizione corporea ottimale, per il continuo stimolo della massa muscolare.
La mancata socialità può incidere sull’umore delle donne che stanno attraversando la menopausa?
Sì, purtroppo anche la mancanza del contatto con gli amici, e quindi l’alterazione della vita sociale, può incidere in senso negativo sul tono dell’umore peggiorando i disturbi legati alla menopausa. Tuttavia, la tecnologia in questo ci aiuta e anche se le riunioni sulle piattaforme virtuali non possono sostituire un abbraccio vero e proprio, possono aiutare a mantenere vivo il contatto con coloro a cui si vuole bene e superare i momenti di particolare stress. Quindi “incontrare gli amici” anche se in modalità virtuale può essere un modo alternativo di mantenere la socialità.
Il fatto di restare molto a casa può indurre le donne a trascurarsi, a mangiare male, dormire male… Che consigli darebbe soprattutto dal punto di vista dell’alimentazione?
Innanzitutto, suggerirei di comportarsi la mattina come se ci si preparasse per uscire ed andare al lavoro: lavarsi, truccarsi, vestirsi e poi mettersi a lavorare al computer o svolgere le altre attività. Cercare di mantenere i ritmi dei pasti come prima della pandemia, e cercare di mantenere per quanto possibile l’attività fisica, se non si riesce all’aria aperta lo si può fare tramite consolle o con le lezioni virtuali. Ma se l’attività fisica fosse diminuita bisogna cercare di ridurre le porzioni per evitare di aumentare di peso.
Cosa sappiamo di Covid-19 e menopausa? Le donne in menopausa sono più a rischio? Le terapie ormonali hanno un potere protettivo? Se ne sa qualcosa?
Non vi sono ancora molti studi pubblicati su riviste scientifiche inerenti la menopausa e un maggior/minor rischio di contrarre l’infezione da Covid-19. I dati suggeriscono, in ogni caso, una maggior prevalenza del genere maschile nel contrarre il Covid-19, che fa ipotizzare un possibile ruolo ormonale in questa differenza di genere. Tuttavia, bisogna ricordare che la terapia ormonale sostitutiva può aumentare il rischio di tromboembolismi e quindi una particolare attenzione deve essere posta nel momento della scelta dell’intervento terapeutico. Inoltre, è interessante sapere che una terapia farmacologica che usiamo in menopausa per il trattamento dell’osteoporosi, nel momento in cui i sintomi vasomotori, cioè le vampate sono passate, si basa sull’uso dei SERMs, modulatori selettivi dei recettori per gli estrogeni (raloxifene e basedoxifene). Sembrano molecole promettenti per la loro capacità di inibire il rilascio di interleuchina-6, coinvolta nella “tempesta citochinica”, evento infiammatorio temuto nelle fasi avanzate dell’infezione da Covid-19. Chiaramente sono necessari ulteriori studi farmacologici mirati per confermare i dati preliminari.
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