C’è una donna che sorride mentre dà qualcosa da mangiare ai piccioni. Parla, ma non si sente nulla. il filmato è senza sonoro e si vede solo il labiale. Si possono solo immaginare le parole e il loro suono. Dietro c’è Venezia. Piazza San Marco. Sono gli Anni ’30.
Altro filmato: un uomo sta addobbando un albero di Natale, è il 1955 e qualcuno lo riprende con attenzione mentre è concentrato in questa “liturgia” natalizia. Anche qui niente sonoro. Possiamo solo immaginare le parole, i suoni della casa, i consigli dei familiari intorno.
Sono solo due delle centinaia di filmati presenti su Memoryscapes, la prima piattaforma digitale dedicata al cinema privato. L’ha realizzata Home Movies, l’Archivio Nazionale del film di famiglia, e ci sono voluti quasi vent’anni. Ma ne è valsa la pena.
Memoryscapes e Home Movies: un patrimonio di storia digitalizzato
Quello di Memoryscapes è il risultato di un lunghissimo lavoro di archiviazione e digitalizzazione di pellicole. Ora accessibile e percorribile da tutti, grazie anche ai percorsi tematici, cronologici e geografici.
Ad oggi sono state pubblicate le prime 1.000 clip, ma l’impressionante patrimonio di Home Movies consta di circa 30.000 pellicole. Si tratta di materiale originale e inedito, in formato ridotto (Super8, 8mm, 16mm, 9,5mm), girato tra gli Anni ’20 e gli Anni ’80 del Novecento.
Sin dal 2002 Home Movies, il primo Archivio dedicato alle pellicole “fatte in casa” dagli italiani raccoglie e cura tutto questo materiale: il cinema privato, un affascinante bacino di memoria in pellicola. Qui si possono riscoprire le storie dei singoli e delle comunità. Qui sopravvivono tradizioni, innovazioni, vite quotidiane ed eventi straordinari. Qui passa la storia, silenziosa.
Un unico, grande racconto per immagini
Rispetto ad oggi, i filmati privati un tempo erano qualcosa di raro. Bisognava disporre di apparecchiature adatte, spesso costose. In pochi se le potevano permettere. Si trattava poi di riprese brevi, di pochi minuti.
Eppure c’è qualcosa che colpisce in quella “provincialità” della ripresa, in quella “assenza di tecnica”. Forse è la sensazione che le persone in quel momento si stessero comportando in modo naturale. Per un attimo il tempo si contrae, ci accorgiamo di essere ancora molto simili. Li vediamo salutare “in macchina”, guardando l’obiettivo, sorridere, fare qualcosa di buffo, abbracciarsi. Il primo approccio verso di queste immagini è emozionale: ricordiamo, riconosciamo, proviamo nostalgia per un tempo passato, magari nostro o dei nostri genitori, dei nostri nonni.
Un viaggio nel tempo e nello spazio di un’Italia perduta e ritrovata
Dentro Memoryscapes possiamo trovare 60 anni di storia italiana vista attraverso gli occhi delle persone comuni. Dalla storica Mille Miglia al Giro d’Italia, dal primo traffico cittadino degli Anni ’50 alle strade vuote in piena Austerity dei primi Anni ’70, dai canti della Liberazione con la fine della guerra ai graffiti colorati delle proteste studentesche.
Ci sono poi i piccoli gesti quotidiani: candeline soffiate su una torta, pranzi domenicali, matrimoni e picnic primaverili. Ci sono le vacanze degli italiani: dalle strade di Pompei visitate dai viaggiatori degli Anni ‘20 alle donne in costume da bagno corto sulle spiagge degli Anni ‘30, dalle Alpi viste con gli occhi degli sciatori degli Anni ‘50 agli antichi borghi degli Appennini rimasti intatti, sino alle località di mare durante gli anni del Boom. C’è un Paese che cambia. E il cinema privato qui appare come il controcanto, spesso invisibile, della storia.
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