Camminare in un bosco, mentre il profumo della terra bagnata si mescola all’aroma delle foglie verdi. Uno scenario certamente terapeutico in grado di farci stare bene.
Ogni passo nel bosco è un invito a lasciare alle spalle preoccupazioni e pensieri, mentre i suoni dell’ambiente fanno il resto. Questo è il potere della natura: un rifugio per l’anima e un balsamo per il corpo. Proprio quello che cerca di promuovere l’Associazione Italiana di Medicina Forestale (A.I.Me.F.), fondata nel 2018. L’obiettivo, oltre a far conoscere la Medicina Forestale in Italia, è quello di favorire la diffusione delle “Urban Jungle”, tutelare e proteggere il patrimonio di boschi e natura, trasmettendo il potenziale terapeutico dell’immersione nella natura.
La magia della natura
In Giappone, questa esperienza è conosciuta come Shinrin Yoku, che letteralmente significa “bagno nella foresta”. Per i Giapponesi è molto più che una semplice passeggiata. Si tratta, infatti, di una pratica terapeutica che i medici prescrivono con la stessa serietà di un farmaco perché, nel silenzio degli alberi, si riscopre la bellezza di un legame profondo con la terra. La medicina forestale può essere definita come un approccio innovativo al benessere. In Italia è l’A.I.Me.F., l’Associazione Italiana di Medicina Forestale, alla guida di questa rivoluzione verde.
Un rifugio dalla frenesia
Durante l’estate molti si affollano sulle spiagge, cercando refrigerio dal caldo. Sono sempre di più però le persone che stanno scoprendo il potere curativo delle foreste. Questi luoghi infatti offrono un rifugio dalla frenesia della vita moderna, un’opportunità per respirare profondamente e riconnettersi con se stessi. Camminare tra gli alberi diventa allora una sorta di viaggio interiore, un modo per ritrovare calma e serenità.
Il tempo necessario per ricaricarsi
Non serve troppo tempo per raccogliere i frutti di questa abitudine. Bastano un paio di ore al giorno o un weekend al mese immersi nella natura, per sentirne i benefici. Ecco allora che le vacanze estive fanno gola a molti, perché rappresentano una buona opportunità per ricaricare le batterie e prepararsi per i mesi invernali, quando il corpo ha bisogno di maggiore sostegno. Ogni passeggiata diventa un passo verso il benessere, un modo per rinforzare sia il sistema immunitario sia lo spirito.
Un viaggio sensoriale
Durante le escursioni non ci si limita a camminare, ma ogni momento è un’opportunità per esplorare i sensi: toccare la corteccia ruvida di un albero, ascoltare il fruscio delle foglie mosse dal vento, annusare i fiori che sbocciano. La terapia forestale invita a rallentare, a lasciarsi andare e a vivere il presente. È un richiamo a riscoprire la bellezza dei piccoli dettagli, a trovare gioia nelle semplici meraviglie della vita.
Komorebi, la luce tra le foglie
Il Komorebi è un concetto poetico giapponese e descrive la luce del sole che filtra attraverso le foglie degli alberi. Questo fenomeno naturale, in Giappone, è simbolo di connessione e bellezza, ed assume i connotati di un momento di pura magia. Durante le passeggiate si possono vivere vari attimi di Komorebi, quando i raggi di sole danzano tra le fronde, creando un’atmosfera incantata. È in questi momenti che ci si sente parte di qualcosa di più grande.
Giocare per riconnettersi
Partecipare ad escursioni di medicina forestale permette di ricavare anche momenti ludici. A volte ci si ferma per danzare in cerchio, per ridere e condividere momenti di gioia. Queste pause sono essenziali per liberare la mente e il cuore, affrontare le ansie e le tensioni accumulate. Staccare la spina dalla vita frenetica e dai dispositivi elettronici permette di ritrovare un equilibrio interiore, riscoprendo la propria autenticità.
Insomma, indossare le scarpe da trekking e lasciarsi guidare dal richiamo della natura potrebbe essere l’inizio di una guarigione e di una riconnessione con se stessi.
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