Il DPCM del 26 aprile dà la possibilità di realizzare da sé mascherine facciali, sostitutive di quelle monouso.
Le mascherine protettive sono entrate a far parte della nostra vita. Importantissime nel contrastare la diffusione dell’infezione da Coronavirus, devono essere utilizzate obbligatoriamente quando ci si trova in spazi affollati e chiusi, come i negozi e sui mezzi pubblici.
Oltre alle mascherine usa e getta di tipo chirurgico, o similari, nel DPCM del 26 aprile si parla anche di “mascherine di comunità” ovvero le «mascherine lavabili anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso». Ciò significa che ognuno di noi, può realizzarle.
Ma come? Occorrono due-tre quadrati di tessuto (20 x 20 cm), che abbia una fitta trama – in modo tale che possa trattenere bene le particelle di saliva – ma che sia anche abbastanza traspirante; ottimo il cotone percalle, il jersey e la flanella. Nel confezionare la mascherina bisogna sovrapporre gli strati di stoffa e meglio sarebbe inserire nel mezzo anche uno strato di materiale assorbente come la carta da cucina, che verrà tolta quando si laverà la mascherina.
Piegare i bordi laterali del tessuto e cucirli con all’interno due elastici rotondi. Dopo ogni uso lavare almeno a 60°. C’è da sottolineare, però, che le mascherine facciali affiancano e non sostituiscono le altre misure preventive, cioè il distanziamento fisico, l’igiene respiratoria (tossire e starnutire nella piega del gomito), il lavarsi spesso le mani e l’evitare di toccarsi il viso.
Il grande cuore di Stella
Ha appena 11 anni ma le idee molto chiare. Si chiama Stella Becker e vive a Long Island, nello Stato di New York. Studia, suona il sax, ama l’arte e il “fai da te”. E proprio quest’ultima passione l’ha spinta a realizzare un progetto: cucire delle mascherine facciali e venderle agli abitanti della Grande Mela. Il ricavato della vendita viene devoluto alla Croce Rossa di Mortara, un comune in provincia di Pavia, il paese dove vivono i suoi nonni. «Sono molto anziani e hanno problemi di salute, e lì ci sono molti casi di Coronavirus – ha detto Stella in un filmato postato su YouTube -. Anche solo un dollaro, può aiutare i dottori del posto a curare le persone».
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