Sin dagli inizi della pandemia è stato evidente che nessun Paese dell’Unione europea sarebbe stato in grado di far fronte alla straordinaria domanda di materiale protettivo e di attrezzature mediche necessarie. In Italia, anche il personale sanitario non era fornito a sufficienza di mascherine chirurgiche e dei più elementari dispositivi di protezione.
Oggi le mascherine sono diventate di uso comune tra le persone, da portare sempre con sé e indossare anche all’aperto, almeno nel nostro Paese. Nel primo periodo, però, le antipatiche quanto utili mascherine erano introvabili. E ci si arrangiava. Ricordate? La soluzione era “importare”. E la Cina ha risposto all’Italia e all’Unione Europea, riuscendo a coprire il 92,3% della domanda.
Mascherine usa e getta: quanto abbiamo speso
Ma quante mascherine abbiamo importato? E, soprattutto, quanto abbiamo speso? Eurostat, l’Agenzia Statistica Europea, ha fatto i conti in tasca a noi e al resto d’Europa. Ha quindi stilato la classifica dei Paesi che hanno comprato dalle nazioni extra-Ue più mascherine e quanto hanno speso.
Confrontando il primo semestre del 2019 con il primo semestre del 2020, è emerso che il valore delle importazioni dell’Ue di mascherine chirurgiche è cresciuto notevolmente: da 800 milioni a 14 miliardi di euro. Si è trattato di un aumento a quattro cifre, ben il 1.800%. Come detto, la Cina è stata il principale partner dell’Ue coprendo il 92,3% della domanda, con un aumento di 30% rispetto al primo semestre 2019. Il resto delle importazioni è stato coperto da Vietnam, Hong Kong, Regno Unito, Turchia e Tunisia.
I Paesi che hanno importato di più
Ai primi posti della classifica ci sono Germania, Francia e Italia. I primi due rappresentano più della metà di tutte le importazioni dell’Unione, con 7,833 miliardi di euro (rispettivamente 4,402 e 3,431 miliardi), mentre l’Italia ha speso 1,750 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2020. Quarta la Spagna con 1,148 miliardi. Tuttavia, quando si guarda alle importazioni pro capite ci sono notevoli differenze tra gli Stati Membri. Infatti, il Lussemburgo, con una politica del governo di distribuzione a livello nazionale delle mascherine, ha avuto di gran lunga le più alta spesa per cittadino pari a 121 euro a persona. Belgio, Germania e Francia sono stati gli unici altri Paesi con importazioni superiori a 50 euro pro capite. L’Italia, invece, scende a 29 euro e si classifica ottava, registrando una spesa pro capite sotto la media europea che è stata di di 33 euro a cittadino.
Com’è oggi la situazione in Italia?
Nel nostro Paese già a fine maggio è iniziata la produzione nazionale di mascherine chirurgiche. L’Italia oggi dovrebbe essere in grado di produrne 31 milioni al giorno come annunciato – durante un’audizione informale alla Commissione Affari Sociali della Camera – da Domenico Arcuri, il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure per il contenimento e contrasto dell’emergenza Covid-19.
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