“Martin Parr. We love sport”. Il fotografo e fotoreporter britannico espone a Torino, al Centro Italiano per la Fotografia. La mostra, avviata nell’ambito di Nitto ATP Finals lo scorso novembre, è visitabile fino al prossimo 13 febbraio. Sono 150 le immagini di Martin Parr esposte a Torino: tutte raccontano eventi sportivi e – soprattutto – tornei di tennis.
I particolari dei suoi scatti, colorati e inusuali, rendono Martin Parr un artista d’eccezione, non a caso annoverato tra i padri fondatori di questa nobile arte. A rendere uniche le sue immagini anche l’importanza sociale di una fotografia spesso considerata ‘dolce e amara’. Nei suoi scatti, un posto d’onore è dedicato agli anziani e agli aspetti della terza età.
I soggetti della fotografia di Martin Parr
Ma anche uomini, donne, anziani e bambini. Sono tanti i soggetti ritratti negli scatti del fotografo inglese, conosciuto per lo stile asciutto e diretto. Martin Parr, già figlio d’arte, nasce nel 1952 a Epsom e inizia la sua carriera come fotografo di strada. Negli anni ’90, Cartier-Bresson lo presenta alla prestigiosa agenzia di fotografia Magnum.
Inizia a viaggiare, raggiunge l’Oriente e continua a immortalare attimi di realtà. Donne anziane accomodate nel salone di un parrucchiere, una coppia di over 60 impegnata in attività ginniche in riva al mare, una donna anziana con occhialini intenta a prendere il sole.
‘Villa Medici’ a Roma nel luglio 2021 accoglie una mostra dedicata a Parr. L’Accademia di Francia ospita i lavori dell’artista inglese nella splendida cornice dell’immenso giardino che affaccia sulla Capitale. Uomini con i cappelli bianchi o intenti a leggere il giornale ma anche incontro di generazioni tra nonni e nipoti ritratti nella stessa immagine.
La mostra di Martin Parr sugli eventi sportivi
“Lo sport è un tema ricorrente nella lunga carriera di Parr: catalizzatore delle più diverse emozioni, viene raccontato dal fotografo soprattutto attraverso le divise, le coreografie e le tradizioni dei tifosi e degli spettatori, autentici protagonisti di questo rito collettivo” evidenzia Walter Guadagnini, Direttore di CAMERA in occasione della Mostra commissionata da Lavazza.
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