Forse non è un caso che somiglino a un cervello in miniatura, con i due emisferi perfettamente simmetrici pieni di circonvoluzioni e scanalature.
Perché loro, le noci, sono – guarda caso – tra i cibi più salutari per la mente che possiamo mettere in tavola. E lo dimostra in modo estremamente convincente un ampio e lungo studio pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition.
Secondo i ricercatori della Loma Linda University in California le noci possono rallentare il declino cognitivo nelle persone anziane con elevato rischio di demenza. Insomma, giungono in aiuto proprio delle persone che più ne hanno bisogno.
Gli scienziati hanno monitorato il consumo della frutta a guscio di 560 persone over 65 residenti in due luoghi molto distanti tra loro, a Loma Linda in California e a Barcellona in Spagna. La lontananza tra i partecipanti ha permesso di escludere l’influenza sui risultati di altri fattori, come le abitudini alimentari e i fattori ambientali. Americani e spagnoli vivono in contesti diversi e mangiano in maniera differente. Se l’unica cosa che hanno in comune è il consumo quotidiano di noci, allora è logico pensare che i risultati osservati in entrambe le popolazioni dipendano da questo elemento.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il primo ha consumato noci tutti i giorni per due anni, il secondo si è astenuto dal consumo delle noci per lo stesso periodo di tempo.
Gli scienziati hanno scoperto che un’alimentazione ricca di noci aveva procurato notevoli benefici alle persone che avevano un elevato rischio di declino cognitivo all’inizio dello studio, vale a dire persone che fumavano o che avevano ottenuto punteggi bassi nei test neuro-psicologici.
L’impatto positivo del consumo quotidiano di noci è emerso dalle immagini della risonanza magnetica che hanno mostrato una maggiore funzionalità delle aree del cervello coinvolte nelle capacità cognitive, nella concentrazione e nelle memoria. Inoltre, i partecipanti a rischio di demenza che avevano consumato noci, avevano ottenuto punteggi più alti nei test cognitivi rispetto all’altro gruppo.
Ma perché le noci fanno bene al cervello? Alcuni micronutrienti contenuti in questi alimenti, tra cui acidi grassi omega 3 e polifenoli, sembrerebbero capaci di ridurre il rischio cardiovascolare e di frenare l’infiammazione e l’ossidazione nel cervello, ritardando così l’insorgenza del declino cognitivo legato all’età.
Questo studio non fa altro che confermare la buona fama delle noci, già da tempo ritenute capaci di abbassare i livelli di colesterolo e di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e, per questa ragione, particolarmente indicate per le persone con diabete.
Ma le proprietà salutari della frutta a guscio non finiscono qui: studi precedenti avevano già dimostrato che le noci hanno anche un effetto protettivo sull’intestino riducendo il rischio di infiammazioni e mantenendo l’equilibrio della flora batterica.
Insomma, l’antico adagio “una mela al giorno toglie il medico di torno” dovrebbe forse essere aggiornato: è il consumo quotidiano di noci a tenere alla larga i dottori, favorendo il corretto funzionamento di molti organi, dal cuore, all’intestino, al cervello.
C’è ancora un’altra buona notizia: le persone che hanno consumato noci (2-4 al giorno) tutti i giorni per due anni non sono ingrassate rispetto alle altre.
© Riproduzione riservata