È ormai noto che il grasso accumulato, soprattutto sull’addome, aumenti il rischio per tutte le malattie croniche come diabete, patologie cardiovascolari, tumori, demenze e alterazioni del sistema immunitario. Uno studio inglese suggerisce una strategia per limitare il consumo di alimenti.
La ricerca ha coinvolto due gruppi di persone che hanno consumato del porridge (zuppa di fiocchi d’avena), con modalità diverse. Il primo gruppo lo ha mangiato senza limiti di quantità consumandolo con un cucchiaino da te. L’uso del cucchiaio piccolo ha così ridotto la quantità di alimento assunto dell’8%, ma senza variazioni nel senso di sazietà. Il secondo gruppo, invece, ha avuto a disposizione una quantità definita di porridge, da mangiare con cucchiai di dimensioni diverse.
L’uso del cucchiaio piccolo ha aumentato il numero delle cucchiaiate necessarie per finire la porzione, il tempo per farlo e la durata della masticazione. Tutti parametri che aumentano il senso di sazietà e riducono il ritorno del senso di fame a fine pasto.
In entrambi i casi, mangiando più lentamente e facendo bocconi più piccoli, sono stati riscontrati dei vantaggi per la riduzione delle calorie introdotte.
SINTESI DI: Per mangiare meno posate più piccole, Paolo Pigozzi, LiberEtà, N° 4, 2020
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