Oggi è la Giornata dedicata alle malattie tropicali neglette. Presenti anche in Italia, rappresentano un problema di salute globale per l’impatto sui paesi più poveri. Il report completo dell’Agenzia italiana del farmaco
Si chiamano malattie tropicali neglette perché, nonostante siano responsabili di centinaia di migliaia di morti, si fa troppo poco per contrastarle. Soprattutto nei Paesi più poveri dove tra malnutrizione e l’assistenza sanitaria pressoché inesistente trovano terreno fertile di coltura. Una questione umanitaria, che riguarda anche la salute globale, dal momento che molte, come la ormai nota dengue, si stanno diffondendo ovunque, Italia compresa.
Un impegno globale contro malattie troppo spesso dimenticate
Si stima che le malattie tropicali neglette colpiscano 1,6 miliardi di persone, È partendo da queste considerazioni che AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco e ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, hanno deciso di fare il punto sulle malattie tropicali neglette, a ridosso della giornata mondiale del 30 gennaio a queste dedicate. Sono 21 gruppi di malattie eterogenee, diffuse in particolar modo nelle aree tropicali. L’Oms ha una road map per il periodo 2021-2030, per garantire il controllo, l’eliminazione o l’eradicazione delle malattie neglette entro il 2030.
Virus, batteri, parassiti: l’esercito invisibile
La causa delle malattie tropicali neglette è una grande varietà di agenti patogeni, tra cui virus, batteri, protozoi, elminti, funghi e tossine. Malattie come la scabbia, la lebbra, la leishmaniosi, l’echinococcosi causata da patogeni che infettano l’organismo o le ormai note anche in Italia dengue e chikungunya. Malattie che si diffondono sempre più anche a causa dei cambiamenti climatici, il turismo e la globalizzazione. Oltre che da fame, carenze di medicinali e condizioni igienico/sanitarie quantomeno precarie.
Il cambiamento climatico favorisce la diffusione delle malattie tropicali anche in Italia
Su Farmacia Virtuale, Rocco Bellantone presidente dell’Iss, ha sottolineato l’importanza di parlare di malattie tropicali neglette “perché le popolazioni dimenticate lottano quotidianamente contro infezioni il cui impatto nel loro insieme è paragonabile a quello delle dei tre big killers dei Paesi più poveri. Ossia Tbc, malaria e Hiv/Aids. Ma la questione ci tocca anche da vicino per la mobilità di persone, cibi, animali, in aree più o meno remote del mondo”. Secondo Bellantone «l’aumento delle temperature può determinare un maggiore rischio della presenza di vettori, spesso zanzare, in grado di trasmettere infezioni da virus».
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