Durante le feste vengono prodotte in media 80mila tonnellate di rifiuti in carta e cartone, mentre le emissioni inquinanti legate ai trasporti salgono del +130%. Per addobbare alberi e case vengono rilasciate 20mila tonnellate di CO2 nell’atmosfera. I consumi energetici aumentano del 30%. Sono i dati della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) sul Natale e sull’impronta ambientale che lascia una delle festività più amate.
L’esuberanza luminosa del Natale, con le sue scintillanti decorazioni e file di luci. I doni sotto l’albero, gli interminabili spostamenti per raggiungere amici e parenti, la corsa all’ultimo momento per acquistare i regali. Tutto questo ha un costo non indifferente. Oltre a generare ingenti quantità di rifiuti, il Natale lascia un’impronta non proprio leggera sull’ambiente tra picchi di consumi energetici, aumenti delle emissioni di gas serra. Tutto questo contribuisce in modo significativo all’inquinamento atmosferico.
Addobbare l’albero di Natale, ad esempio, e decorare la casa con luci e catene luminose produce in Italia, nell’intero periodo natalizio, fino a 20mila tonnellate di CO2 poi immesse in atmosfera. I dati arrivano dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) in occasione della ricorrenza dell’8 dicembre, proprio quel momento in cui milioni di famiglie sono alle prese con gli allestimenti natalizi nelle abitazioni.
Dall’8 dicembre al 6 gennaio i consumi di energia crescono del 30%
“Nel periodo che va dall’8 dicembre al 6 gennaio – ha spiegato Alessandro Miani, presidente Sima – sia gli interni che gli esterni delle abitazioni sono decorati con illuminazioni natalizie che rimangono accese diverse ore al giorno. Una invasione di fili luminosi e di lampadine che determina un incremento dei consumi energetici di circa il +30% rispetto al resto dell’anno, pari a 1.600 MWh al giorno ossia 46.400 MWh di energia consumata solo nel periodo che va dall’8 dicembre all’Epifania. Consumi che equivalgono a 650 tonnellate di CO2 immesse ogni giorno in atmosfera, tra le 18mila e le 20mila tonnellate di CO2 durante l’intero periodo delle festività”.
Aumentano i rifiuti e buttiamo circa 500mila tonnellate di cibo nella spazzatura
Ad aumentare è anche la produzione di rifiuti, ovviamente. Durante le feste di Natale vengono generate in Italia in media 80mila tonnellate di rifiuti in carta e cartone. In media si tratta di oltre 3 kg a famiglia. Circa 500mila tonnellate di cibo, soprattutto prodotti freschi soggetti a deterioramento come frutta, pasta e verdura, finiscono nella spazzatura.
Gli spostamenti producono un incremento delle emissioni inquinanti del 130%
La nota più dolente nell’impatto del Natale sull’ambiente, tuttavia, è quella dei trasporti. “Nel periodo delle festività di fine anno – ha concluso Miani – i maggiori spostamenti dei cittadini attraverso vetture private e mezzi di trasporto pubblici (treni, aerei, bus), unitamente all’incremento delle attività logistiche connesse al commercio e alla spedizione delle merci, produce un aumento delle emissioni inquinanti rilasciate in atmosfera (CO2, ossidi di azoto, ecc.) di circa il +130% rispetto ad altri periodo dell’anno, con danni diretti e indiretti per la salute umana e l’ambiente”.
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